"Le procedure di emergenza dell'Oms non riguardano solo i vaccini, ma anche la dignostica, i test, i dispositivi di protezione individuali"... e il business si autoalimenta. La denuncia della dottoressa Silvia Behrendt

“La procedura di elenco per gli usi di emergenza non riguarda solo i vaccini, ma anche i test diagnostici, inclusi quelli in vitro, e i dispositivi di protezione individuale,” denuncia la dottoressa Silvia Behrendt. “C’è quindi una produzione pandemica estremamente diffusa. Se ho il potere di definire una malattia, come è avvenuto con il Covid, e se posso dichiarare che una persona è infetta basandomi su un test che io stesso ho definito, allora posso anche decidere chi è malato e, di conseguenza, imporre l’obbligo di vaccinazione. Questo crea un ciclo di autoalimentazione che l’OMS stessa può controllare, e che può portare a un obbligo di vaccinazione globale. Il costrutto giuridico centrale è sempre la dichiarazione di emergenza sanitaria pubblica, che rappresenta il punto di ancoraggio nel diritto farmaceutico. Questa procedura dovrebbe essere rivalutata, perché tali approvazioni di emergenza non sono necessarie e non dovrebbero essere applicate su scala globale, data l’elevata pericolosità di vaccinare una popolazione mondiale con sostanze non adeguatamente testate e sviluppate a una velocità record.

Le conseguenze pratiche includono un’enorme concentrazione di potere nelle mani del Direttore Generale dell’OMS, che può autorizzare operazioni globali la cui sicurezza ed efficacia sono lasciate alla discrezione del personale dell’OMS stesso. In questo modo, l’OMS può diventare uno strumento per generare profitti per i propri stakeholder e finanziatori.

Questo ciclo di autoalimentazione, potenziato dall’obbligo di vaccinazione, si basa sempre sulla dichiarazione di emergenza sanitaria pubblica, che funge da cardine nel diritto farmaceutico. È urgente una rivalutazione di questo sistema, poiché le approvazioni di emergenza non dovrebbero essere necessarie e certamente non dovrebbero essere applicate su scala globale. I rischi associati alla vaccinazione di massa con sostanze non testate sono troppo elevati. Infatti, una malattia causata da un nuovo virus o batterio, in un individuo con un sistema immunitario sano, potrebbe non avere conseguenze gravi, ma questo non giustifica la ridefinizione della pandemia.

Se si vaccinasse l’intera popolazione mondiale, la farmacovigilanza diventerebbe impossibile da gestire. Inoltre, si suggerisce di utilizzare dati reali senza neanche una chiara comprensione di cosa questi siano, negando così qualsiasi effetto collaterale.

È assurdo constatare, come abbiamo già visto con il Covid, che nessuno morirebbe se avessimo un sistema immunitario sano. Ma proprio questo mandato di essere mentalmente e fisicamente sani, che l’OMS sembra aver auto-imposto, se fosse rispettato, eliminerebbe la maggior parte dei problemi legati ai virus. Invece, sembra che si creino problemi per poi proporre soluzioni che, secondo me, non risolvono il problema reale, ma piuttosto peggiorano la situazione, portando alcune persone a morire a causa di infezioni virali o a subire danni da vaccini non testati, presentati come nuove tecnologie che risultano ancora più pericolose.”

Fonte

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

Leggi le ultime notizie su www.presskit.it

L’OMS APPROVA IL REGOLAMENTO SANITARIO INTERNAZIONALE – 1 GIUGNO 2024. Inizia l’era delle pandemie. L’OMS approva a tarda notte il nuovo Regolamento Sanitario Internazionale “su salute e cambiamento climatico”, l’Italia ha 10 mesi per rigettare le modifiche

LE TRATTIVE PER IL NUOVO TRATTATO PANDEMICO CONTINUERANNO UN ALTRO ANNO – 1 GIUGNO 2024 – Il Trattato pandemico non è sparito: l’Oms si dà un anno per le nuove trattative

Può interessarti anche: I punti controversi del nuovo regolamento sanitario internazionale appena approvato dall’Oms

Per non dimenticare: Oms e bozza di preparazione e risposta pandemica: 247 volte si parla di vaccini zero di prevenzione primaria, ma si vogliono isolare gli esposti, quindi quasi tutti noi.

Può interessarti anche: Green Pass europeo resterà per “aiutare gli spostamenti”, lo adotta anche l’Oms

Per non dimenticare: DEVI è ripetuto 164 volte nel nuovo trattato dell’Oms (in 29 pagine) e 168 volte negli emendamenti. La denuncia di Meryl Nass

Può interessarti anche: Nuovo green pass: “verranno incrociati i dati sanitari con i dati fiscali, tutti i nostri dati personali verranno unificati in questa tesserina, che gestirà OMS”, la denuncia di Raffaella Regoli

Per non dimenticare: Oms: solo il 20% del bilancio va in sanità il restante 80% serve per mantenere l’apparato

Per non dimenticare: Oms: con il nuovo trattato “qualora scoppiasse un’altra pandemia i medici di Ippocrate non potrebbero più curare i pazienti come è stato fatto con il Covid, perché verrebbero immediatamente radiati.”, Mauro Rango