Avvocati da dieci paesi dicono No al trattato pandemico e al regolamento Oms

“Noi avvocati respingiamo il progetto di redigere un trattato sulla pandemia dell’Organizzazione mondiale della sanità OMS e di modificare le norme sanitarie RSI. In particolare, chiediamo agli Stati d’Europa di non partecipare ai piani per conferire all’OMS diritti di vasta portata in futuro per dichiarare future pandemie, nonché per stabilire regolamenti per combattere tali pandemie, che gli Stati membri dovrebbero poi rispettare inderogabilmente e senza ulteriori possibilità di intervento o revisione nazionale”, così gli avvocati provenienti da dieci paesi hanno affrontato le questioni del trattato sulla pandemia dell’OMS e la prevista modifica del regolamento sanitario internazionale in occasione di un congresso internazionale di avvocati questo fine settimana a Colonia.

“Per poter reagire in modo più efficace e più chiaro in futuro alle violazioni dei diritti umani fondamentali e alle restrizioni della libertà e dei diritti fondamentali nei confronti delle popolazioni da parte degli Stati democratici, gli avvocati riuniti a Colonia si sono uniti per formare un’Associazione internazionale degli avvocati, l’Associazione Internazionale degli Avvocati per i Diritti Umani (IAL). Sono 27 le firme dei primi firmatari sull’atto costitutivo dell’Ordine degli avvocati, che nelle prossime settimane crescerà decisamente. Dietro la fondazione ci sono, tra gli altri, gli Avvocati per i diritti fondamentali/Avvocati per l’illuminazione Austria, gli avvocati per l’illuminazione e.V. Germania, membri del Comitato degli avvocati dalla Svizzera, avvocati dalla Spagna
associazione Units per la Veritat, per citarne solo alcuni esempi.

La conferenza serve ad espandere la cooperazione internazionale di avvocati che hanno già affrontato criticamente l’illegalità delle misure statali e la fragilità dello stato di diritto nazionale durante il periodo Corona. Questi sviluppi indesiderabili vengono elevati al livello di organizzazioni sovranazionali come, in particolare, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che, con l’aiuto del cosiddetto Trattato Pandemico, deve essere abilitato a eludere le misure nazionali ed europee diritti di sovranità in caso di futura pandemia. A ciò si oppongono gli avvocati riuniti a Colonia, i quali, invece, si impegnano al rigoroso rispetto dei diritti umani, dei diritti fondamentali e delle libertà.

Il principio fondamentale qui è: la dignità umana è inviolabile. La Carta delle Nazioni Unite, da cui deriva la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, il Patto delle Nazioni Unite sui diritti civili e politici e sui diritti economici e sociali, e la Convenzione europea dei diritti dell’uomo rivendicano tutti una validità indispensabile. In nessun caso questi possono essere effettivamente o de facto invalidati da un trattato pandemico dell’OMS, nemmeno e soprattutto non in tempi di pandemie o altre crisi sanitarie.

Noi giuristi ci battiamo per: la tutela dei principi fondamentali dello stato di diritto democratico, per una rigida separazione dei poteri nel senso del principio di “pesi e contrappesi”, per il principio di legalità, per il diritto all’autodeterminazione dei popoli , per il principio secondo cui ogni potere deve emanare dal popolo, per la libertà di informazione e soprattutto per il divieto totale di censura in tutti gli stati.

Tutti questi principi sono contraddetti dai contenuti del cosiddetto “Trattato pandemico dell’OMS”, in corso di stesura, e dalle previste modifiche all'”International Health regolamenti” (RSI), che devono essere sottoposti a decisione all’Assemblea generale dell’OMS nel 2024. Secondo lo stato attuale delle conoscenze, che si possono trovare sul sito web del Consiglio europeo, tra gli altri, il trattato sulla pandemia e gli emendamenti all’AR mirano a portare l’Organizzazione mondiale della sanità nel ruolo di un “governo mondiale della sanità” de facto come una super organizzazione sovranazionale e globale.In futuro, l’OMS sarà incaricata della seguenti compiti, tra gli altri:

• Individuazione precoce e prevenzione delle pandemie, che richiedevano la definizione di una causa- sistema globale gratuito di allerta precoce e sorveglianza,

• Istituzione e rafforzamento dell’OMS come autorità di coordinamento per le questioni sanitarie globali, che priverebbe effettivamente di potere le autorità sanitarie nazionali e locali e quindi contraddicono fondamentalmente il principio di sussidiarietà,

• Rafforzare la cooperazione internazionale in aree quali la sorveglianza, gli allarmi e la risposta, che equivarrebbe a istituire un sistema globale di sorveglianza dei cittadini mediante stati, applicati dall’OMS; e

• combattere la “disinformazione” in tutto il mondo, che equivarrebbe all’introduzione di censura.

Dal punto di vista di noi avvocati, tutti e quattro gli obiettivi porterebbero a un sistema di sorveglianza globale e paternalismo dell’OMS in un modo intollerabile che contraddice fondamentalmente i principi dello stato di diritto.

Tra i principi che rivendicano una validità inderogabile, il primo da menzionare è

  • l’autodeterminazione individuale, che, soprattutto in una crisi come una vera e propria pandemia, deve sempre avere la priorità rispetto al paternalismo statale o addirittura sovranazionale.
  • In secondo luogo, vi è il principio di sussidiarietà, secondo il quale un’unità statale o sociale superiore può intervenire in aiuto e assumere le funzioni solo se le forze dell’unità subordinata non sono sufficienti per svolgere la funzione necessaria.

Soprattutto in una pandemia, la priorità deve sempre essere data alle decisioni locali adottando le misure necessarie.

Nella passata pandemia di Corona, ad esempio, l’OMS ha dimostrato attraverso un fallimento globale di non essere mai stata in grado di valutare correttamente la situazione.

Il trasferimento del potere ad un’organizzazione anonima, non democraticamente legittimata, con strutture di tipo mafioso, che si rifornisce di dubbie fonti di denaro ed è vicina – per usare un eufemismo – alla lobby farmaceutica e che in futuro dovrà poter determinare in modo incontrollabile quando è scoppiata una pandemia, quando è finita e il modo in cui le persone in tutto il mondo devono poi comportarsi, deve essere decisamente rifiutato.

Noi avvocati diciamo:

  • No al trattato sulla pandemia dell’OMS e
  • No alla modifica del Regolamento Sanitario Internazionale!

Info: https://afaev.eu/

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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