Duro attacco di Roy dei Vita contro la censura sempre più pressante.
“Il Green Pass che viene addirittura legalizzato. Signori, vi comunico che ci stanno riprovando con la censura e poi non dite che non ve l’avevo detto.
L’arresto di Durov per ciò che viene pubblicato sulla sua piattaforma Telegram, la lettera di Thierry Breton della Commissione europea che minaccia Musk di chiudere X, le dichiarazioni del candidato alla vicepresidenza americana, Walsh, che minaccia di oscurare, se e quando verrà eletto, ciò che, a suo insindacabile giudizio, riterrà sia disinformazione, e gli arresti in Inghilterra avvenuti non per reati commessi, ma per affermazioni postate sui social.
Affermazioni che evidentemente non erano in linea con quanto ritenuto giusto dal primo ministro Stadler. Ma anche la dichiarazione dell’italianissimo Gentiloni, che ha detto, e cito testualmente, che i social possono minare la democrazia. Ecco, tutte queste cose impongono necessariamente una profonda riflessione. Quello che sta accadendo, come ha magistralmente sottolineato in un suo recentissimo articolo Bonifacio Castellani, è che si sta facendo passare l’idea, errata e pericolosa, che limitare la comunicazione tra le persone sia qualcosa che rinforzi la democrazia. Castellani conclude poi il suo bellissimo articolo con questa domanda: com’è possibile che l’opinione pubblica non solo accetti tutto questo, ma che addirittura lo percepisca come un atto di difesa che i governi attuano in favore dei cittadini? La spiegazione è semplice. Quello che sta accadendo è la realizzazione della più classica delle finestre di Overton.
Overton è un sociologo americano che ha teorizzato una tecnica di ingegneria sociale che prende il suo nome, appunto “finestra di Overton”, mediante la quale spiega come sia possibile far accettare l’inaccettabile attraverso un processo progressivo di informazione. Overton teorizza che qualsiasi idea, anche la più impensabile, possa essere accettata dall’opinione pubblica a patto che si realizzino alcuni fatti ben precisi. Non è un lavaggio del cervello, è una tecnica più raffinata, più sottile, che si attua grazie a un principio fondamentale: la grande massa delle persone crede ciecamente a quanto le viene detto dagli organi di informazione e pensa che i cambiamenti sociali siano l’ineluttabile conseguenza del progresso. Il modello in cui si muove la finezza di Overton è un modello verticale, con il primo gradino, quello più basso, dove c’è l’area dell’inconcepibile.
Salendo al gradino superiore ci si sposta nell’area dell’accettabile, per poi passare a quella del sensato, che rappresenta il punto in cui l’opinione pubblica si sta modificando, per arrivare infine all’area dell’idea popolare, cioè l’idea è diventata socialmente accettabile fino a spostare la finestra sul gradino più alto, dove ciò che era un’idea assolutamente inaccettabile viene addirittura legalizzata. Una persuasione graduale che si applica a piccoli passi e con notizie ragionevoli per spostare lentamente la finestra nella direzione voluta. E si prosegue così passo dopo passo sino a che la proposta finale, che se fosse stata fatta di colpo, sarebbe stata certamente rifiutata da tutti, viene invece magicamente accolta come giusta e quindi legalizzata. Riportiamo tutto a noi. Primo gradino: area dell’inconcepibile.
La censura di un’opinione è assolutamente inconcepibile perché è contro le più elementari regole di democrazia. E qui siamo tutti d’accordo. Secondo gradino: area dell’accettabile. I mass media cominciano a veicolare l’idea che la censura verrebbe comunque fatta solo a fin di bene e solo nei confronti di quelle persone che diffondono notizie false, mettendo così in pericolo la comunità. Gli altri, i buoni, non incorrerebbero mai nella censura.
Terzo gradino: area del sensato. È l’area in cui ci troviamo adesso. Il martellamento unidirezionale del mondo dell’informazione sta lentamente modificando l’opinione pubblica. Un esempio è che gli organi di informazione ci dicono che Durov sia un bandito pericoloso per ciò che si fa sulla sua piattaforma Telegram, ma contemporaneamente quegli stessi organi di informazione sorvolano completamente su quanto fatto, per sua stessa ammissione, da Zuckerberg sulle sue piattaforme. Azioni che sono molto più gravi o, anche nella più benevola delle interpretazioni, almeno altrettanto gravi di quelle fatte da Durov.
E ci muoviamo verso il quarto gradino: l’area dell’idea popolare, quella che era un’idea assolutamente inconcepibile sta diventando pian piano un’idea socialmente accettabile. L’ultimo gradino, il quinto, è quello dove arriveremo, cioè quando ciò che era inconcepibile, domani verrà legalizzato. È stato già fatto. Vi viene in mente niente? La parola Green Pass vi suggerisce qualcosa? È stata un’altra finestra di Overton e a posteriori è anche più facile capirla. Il primo passaggio è stato l’introduzione, da parte degli organi di informazione, di un’idea semplice e facilmente accettabile: il vaccino è la sola ed unica salvezza che abbiamo per uscire dalla pandemia. Un concetto facilmente condivisibile. Secondo step, logicamente legato al primo: se non ti vaccini, sei un pericolo per gli altri. Terzo input: non schediamo le persone pericolose, attenzione, ma diamo una patente ai buoni, cioè quelli che si sono vaccinati, per poter consentire loro di condurre una vita normale. Quarto passaggio: questa patente è giusto che diventi obbligatoria per salvaguardare la comunità. Quinto e ultimo: l’idea è ormai accettata e il Green Pass viene addirittura legalizzato. Signori, vi comunico che ci stanno riprovando con la censura e poi non dite che non ve l’avevo detto”.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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