L’algoritmo di Facebook censura lo sport della Finocchiona, il salame, lo scambia per un insulto ai gay

Gli algoritmi di Facebook hanno censurato lo spot del salame toscano la Finocchiona, scambiandolo per un insulto contro i gay. A nulla sono valse le proteste dell’azienda, hanno dovuto cambiare spot.

L’iniziativa sembra “insultare o prendere di mira gruppi specifici di categorie protette, pertanto non rispetta i nostri standard della community – è stato il messaggio di allarme inviato all’agenzia – Rimuovi eventuali contenuti offensivi dalle creatività della tua inserzione”. Questo il messaggio che si è vista recapitare l’agenzia di comunicazione che pubblicizzava un panino alla finocchiona, che ha risposto a Facebook con un altro spot, spiegando che la Finocchiona non è un insulto, ma un salame toscano.

L’algoritmo ha deciso che quell’inserzione era potenzialmente lesiva e non poteva essere ripristinata. L’agenzia ha dovuto prima ritirare e poi rifare la campagna pubblicitaria. “La finocchiona è un prodotto che ha il sapore della storia”, recita il nuovo spot.

Cos’è la finocchiona e come si prepara
La finocchiona è un insaccato tipico toscano preparato con carne di maiale macinata, aromatizzata con semi di finocchio e bagnata con vino rosso. La sua origine risale al Medioevo: i norcini per sopperire all’uso del pepe, perché troppo raro e costoso, aggiunsero all’impasto i semi di finocchio. Dall’aprile 2015 è riconosciuta come prodotto IGP. Si prediligono le parti della pancia e della spalla del suino e una stagionatura lunga. La tipicità del salume deriva dalla presenza di semi di finocchio nell’impasto, abitudine introdotta dai toscani per rimpiazzare il più costoso pepe. Esiste anche una variante, preparata con un impasto più grossolano, che subisce una stagionatura breve.

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