Censura: molestie informatiche a ricercatori non allineati, la denuncia del dott. Didier Raoult

“Le molestie informatiche sono un’altra tattica per screditare ricercatori altamente citati che portano polemiche scientifiche durante COVID-19”, scrive Didier Raoult, medico e microbiologo francese specializzato in malattie infettive, ex professore presso presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Aix-Marseille, in un suo recente studio intitolato: Non esiste un ministero della verità e perché è importante sfidare la “saggezza” convenzionale – Una visione personale.

“Siamo stati bersaglio di una campagna di cyber molestie su “Pubpeer”, da parte di soggetti anonimi che si presentano come specialisti in frodi scientifiche, e che si sono impegnati a esaminare tutti gli studi dei membri di IHU (IHU – Méditerranée Infection). Pubpeer ha commentato di più di 350 articoli in cui almeno uno dei membri dell’IHU è citato come autore. La maggior parte di questi commenti sono assurdi, ma alcuni accusano i membri dell’IHU di scienza neocoloniale, il che è legalmente riprovevole. Va da sé che i commenti anonimi sono problematici nella misura in cui non ci sono informazioni sul background scientifico dei commentatori. In quanto tale, ciò va ben oltre l’ambito della revisione tra pari e diventa molestia informatica al solo scopo di minare la reputazione dell’IHU”.

Potete trovare lo studio completo qui: https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2052297523000744

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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