Liberazione di Auschwitz: così Google e non solo riscrive la storia

Se ne sono accorti in molti, chi ha voluto approfondire la denuncia che i Russi sono stati esclusi dalla cerimonia della giornata della memoria ad Auschwitz, quando proprio l’armata rossa era stata la prima ad entrare e liberare il campo, hanno trovato una sorpresa incredibile e si sono accorti di come sia facile riscrivere o cancellare la storia nell’era del digitale.

Un tempo si diceva che “verba volant, scripta manent”, bene adesso si dovrebbe aggiungere una nuova categoria, quella delle cancellazioni del web o della manipolazione della realtà storica, anche quella più conosciuta.

A chi ha scritto su Google la ricerca: “l’armata Rossa ha liberato Auschwitz”, Google non ha restituito nessun risultato.
“Sembra che i risultati mostrati cambino rapidamente.
Se si tratta di un argomento nuovo, a volte può essere necessario del tempo prima che fonti affidabili pubblichino informazioni”
“Controlla la fonte: è considerata attendibile su questo argomento?”
“Torna più tardi: tra qualche ora o giorno altre fonti potrebbero avere ulteriori informazioni su questo argomento”
Una situazione che ha dell’incredibile e del paradossale. La denuncia ha subito spopolato sul web.
“Un argomento nuovo? Dopo 78 anni non ci sono fonti attendibili? Proprio nel giorno della memoria?”, scrive l’Antidiplonatico.

“Eppure fino a ieri si apriva una lunghissima tendina di informazioni storiche e articoli. Ma non è finita. Dopo qualche ora abbiamo riprovato in tanti, spinti da curiosità, a ripetere la ricerca con le stesse parole. E in cima alle fonti proposte da Google (proprio come prima notizia da “fonte considerata attendibile” ) troviamo un articolo de L’inchiesta che attribuisce agli ucraini la liberazione (l’apertura dei cancelli) del campo di concentramento di Auschwitz.
Anche sul sito del Museo di Auschwitz che ha negato l’invito alla delegazione russa, la “storia” viene riportata così.

Day of liberation / Liberation / History / Auschwitz-Birkenau 
“Giorno della liberazione. I soldati della 60a Armata del primo fronte ucraino aprirono le porte del campo di concentramento di Auschwitz il 27 gennaio 1945. I prigionieri li hanno salutati come autentici liberatori. Era un paradosso della storia che i soldati che rappresentavano formalmente il totalitarismo stalinista portassero la libertà ai prigionieri del totalitarismo nazista. L’Armata Rossa ottenne informazioni dettagliate su Auschwitz solo dopo la liberazione di Cracovia, e non fu quindi in grado di raggiungere le porte di Auschwitz prima del 27 gennaio 1945.”
Così si inizia a riscrivere la storia e il giorno della memoria si trasforma nel giorno della distorsione della memoria.

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