La censura Ue arriva prima di 3 grandi eventi: elezioni europee, cessione poteri all’Oms e l’inverno con il ritorno del Covid… un caso?

La coincidenza tra le elezioni europee del prossimo anno e l’entrata in vigore della censura sui social in Europa è sospetta?

“Venerdì è entrata in vigore la legge sulla censura europea DSA (“Digital Services Act”). In futuro Facebook, YouTube e Google dovranno intraprendere azioni ancora più forti contro l’“incitamento all’odio” e la “disinformazione”. Le violazioni comportano multe salate. La legge sui servizi digitali viene applicata attraverso una struttura di vigilanza paneuropea”, commenta Auf1.

Né “incitamento all’odio” né “disinformazione” sono categorie legali, ma termini di battaglia puramente soggettivi per la soppressione di informazioni indesiderate“.

“I gestori di queste grandi piattaforme, quindi Facebook, YouTube, Twitter, eccetera sono stati definiti dalla legislazione gatekeeper, che trovo una cosa fantastica perché gli attribuiscono questo titolo che in realtà nella discussione pubblica ha tutt’altro significato”, spiega l’avv, Fusillo.

“Secondo me noi dobbiamo prepararci a un inasrimento della censura che già esisteva in realtà, quindi non è che noi abbiamo a che fare con un sistema in cui c’è libertà di opinione perché tu sei una delle vittime di questa situazione.

Chiunque utilizzi questo tipo di piattaforme sa bene che ci sono sempre dei censori sia in forma di algoritmi, sia in forma dei cosiddetti fact checkers che al momento opportuno rimuovono contenuti che danno fastidio, quindi da questo punto di vista non credo che avremo grosse novità.

Ci sarà un inasperimento e soprattutto quello che bisogna chiedersi è perché ci sarà un inasperimento e i tre grandi eventi che sono all’orizzonte sono abbastanza evidenti.

Uno è la riapertura della stagione della malattia del secolo, che nominiamo sempre per evitare di essere bannati anche prima dell’entrata in vigoria di questa normativa. Adesso in autunno pericoloso, c’è la nuova variante e come al solito questa cosa si determina dal punto di vista dell’introduzione di un nuovo pasticcino. Abbiamo visto il nostro Ministro della Salute che è talmente entusiasta di questo nuovo pasticcino che ha fatto una circolare adesso a Ferragosto, le persone normalmente a Ferragosto stanno magari sotto all’ombrellone a prendere il sole o in montagna a passeggiare e invece il Ministro della Salute era al lavoro a scrivere una circolare perché era talmente emozionato che arriva questo nuovo pasticcino che l’ha voluto annunciare già prima, prima di che cosa? Prima dell’approvazione, cioè lui in realtà già sa che questo pasticcino verrà approvato e già sa che l’hanno messo in produzione e a partire da ottobre tutti a farsi il nuovo miracoloso pasticcino evidentemente visto che la strategia degli obblighi si è rivelata in qualche modo un po’ controproducente, magari provano con il convincimento, c’è anche il nuovo piano dei pasticcini 2023-2025 che dice sostanzialmente che quelli che non amano questo tipo di prodotti sono poveri o stupidi, sono esitanti e quindi bisogna convincerli, poveri deficienti, questo c’è scritto nel piano. In tutto questo è funzionale un inasperimento della censura sui social. D’altro canto la pasticceria che li fa ha avuto un tracollo del valore delle sue azioni, almeno la pasticceria è quella più importante e quindi evidentemente devono correre ripari perché qui ne va del fatturato e quindi stanno arruolando le legioni per evitare che qualcuno ne possa parlare male. Questo è il primo dei due eventi che vanno letti insieme a questa approvazione di questa nuova normativa.

L’altro è quello delle elezioni europee del 2024, è vero che si vota un organismo che non conta niente come il Parlamento europeo, perché il Parlamento europeo non conta. Tutte le volte che vediamo regolamenti, direttive eccetera eccetera, se li andiamo a vedere sono quasi sempre fatte o dal Consiglio europeo, cioè da questa specie di riunione di ministri dei singoli stati membri o dalla Commissione, cioè da una fonte burocratica di gente che sta lì e nessuno ha scelto, nessuno ha deciso quali sono le loro funzioni, le loro competenze, ed è l’amministrazione che sta sotto la famosa signora von der Leyen e

L’altro passaggio fondamentale sul quale è necessario organizzare la censura è quello dell’entrata in vigore delle nuove norme che attribuiscono dei poteri straordinari all’OMS e che pure stanno già avendo qualche resistenza da parte dei cittadini e su quelle pure è necessario organizzare e strutturare un sistema di censura e la censura arriverà sulle linee che noi già conosciamo, cioè chiunque non sia d’accordo con quello che viene propinato dal mainstream verrà accusato di essere antiscientifico, di essere qualcuno che non ha capito nulla e in particolare poi verranno opposte alle opinioni critiche, dubitative, la famosa scienza ufficiale, scienza con la H finale come direbbe Stefano Re, in cui non ci sono più delle proposizioni scientifiche, cioè delle leggi della natura aperte alla discussione, alla verifica, alla sperimentazione, ma dei dogmi, la scienza ormai è diventata come la peggiore religione di una teocrazia in cui ci sono degli articoli di fede nei quali bisogna credere e come tutte le teocrazie si basa sulla censura, chi la vede diversamente è un eretico e quindi per garantire questo sistema di censura e di ortodossia dogmatica scientifica scientifica serve questa normativa.

D’altro canto però è vero che magari non è proprio un messaggio di speranza, però gli esseri umani sono riusciti a resistere alla censura, sono riusciti a resistere ai tribunali dell’inquisizione che mandavano gli eretici all’arrogo, nonostante questo il libero pensiero è riuscito a prosperare lo stesso, ha sempre trovato delle vie per manifestarsi, quindi secondo me non dobbiamo disperare.

Il pianificatore centrale, il censore, quello che vuole controllare tutti quanti è destinato sempre e comunque a fallire. Non esiste un’eccezione a questa regola perché non è nemmeno tanto la questione sulla possibilità di avere tutte le informazioni.

È possibile che con i nuovi sistemi, soprattutto l’intelligenza artificiale, la raccolta delle informazioni sia sempre più capillare, il controllo sia sempre più capillare. Il problema però è cosa ci fa il pianificatore centrale con le informazioni e nulla consente di concludere che sia infallibile, anzi probabilmente è fallibile e non sa minimamente che cosa fare con le informazioni, questo è l’oggetto di un saggio importantissimo di Hayek che si chiama, è intitolato The use of knowledge in society, l’uso della conoscenza nella società ed è la migliore dimostrazione e prova del fatto che il pianificatore centrale sia destinato a fallire sempre e sarà anche questa volta. Su questo noi dobbiamo essere assolutamente certi e dobbiamo farci furbi, trovare modi per esercitare il diritto alla libera manifestazione del pensiero lo stesso nonostante questo apparato di censura sempre più soffocante, sempre più opprimente al quale dobbiamo resistere in ogni modo”

“La maggior parte della popolazione mondiale ha accesso ad Internet, occorre “proteggerla” dai contenuti con cui entra in contatto, in particolare quelli riguardanti l’informazione. L’utente medio viene considerato dal legislatore come uno stolto che deve esser dotato di una incrollabile fede nelle Istituzioni, quindi guai se la persona comune entra in contatto con una realtà differente da quella propagandata dai professionisti dell’informazione”, commenta il Digital Services Act, Luca Mondelli, di Avvocati Liberi.

“Apprendiamo tuttavia che ciò viene fatto per il nostro bene in quanto ex. art. 3 del suddetto Regolamento “Un comportamento responsabile e diligente da parte dei fornitori di servizi di intermediazione è essenziale per un ambiente online sicuro, prevedibile e affidabile e per consentire ai cittadini dell’Unione e alle altre persone di esercitare i diritti fondamentali garantiti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, in particolare la libertà di espressione e di informazione, la libertà di impresa, il diritto alla non discriminazione e il raggiungimento di un elevato livello di protezione dei consumatori”. Interessante è l’art. 14 in cui viene definito il concetto di diffusione al pubblico, da intendersi come messa a disposizione di informazioni a un numero potenzialmente illimitato di persone.

Da notare che i messaggi di posta elettronica e i servizi di messaggistica privata sono considerati tali e pertanto sfuggono alla definizione di piattaforme online. Almeno così parrebbe, salvo poi aggiungere che nel caso in cui un servizio disponga di gruppi pubblici o canali aperti (come Telegram per intenderci) allora in questo caso la normativa sarebbe applicabile, perché in tal modo le informazioni potrebbero fluire verso un numero potenzialmente illimitato di destinatari.

Le attività illecite da cui vorrebbero proteggerci non sono tuttavia solo quelle effettivamente tali, ma pure le notizie considerate false. Questo lo si può dedurre dall’art. 45, in cui l’autoproclamato Parlamento Europeo suggerisce ai prestatori di servizi intermediari di mantenere aggiornati i termini e le condizioni in base alle quali possono limitare la fornitura dei propri servizi, nonché di esplicitare le proprie politiche ai fini della moderazione dei contenuti.

È chiaro che le attività realmente illegali sono da sempre vietate in qualunque piattaforma online, non serve certo un regolamento così corposo per sancire l’ovvio, qui stiamo entrando in un ambito differente. Come abbiamo visto negli ultimi anni, la censura esiste su molti temi e viene spesso comminata in modo inappropriato. Il Regolamento blatera di tutele dei minori, diritti umani ma non è nient’altro che un cartonato.

Chiunque abbia scritto questo Regolamento (non di certo i passacarte a Bruxelles) si è premurato anche di sollecitare un pronto intervento da parte dei fornitori di servizi nel caso in cui vi siano “contenuti presumibilmente illegali che comportano una minaccia per la vita o la sicurezza delle persone” (art.52).

Quindi se io per esempio affermassi in un post che un certo prodotto medico è dannoso ed uccide (con prove alla mano), starei mettendo a repentaglio la sicurezza delle persone poiché le stesse dopo aver letto il mio intervento potrebbero decidere di non sacrificarsi per il bene comune?

Questo è già accaduto ed è tuttora così, la mia sensazione è che semplicemente serviva una base normativa per legittimare gli abusi sinora perpetrati e quelli futuri”.

Le opinioni espresse in questo articolo sono degli autori.

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