La narrativa di guerra passa dai social: Meta rimuove i contenuti contro i sionisti

“Aggiornamento dal Policy Forum sul nostro approccio al ‘sionismo’ come indice per contenuti di incitamento all’odio”, scrive Meta

  • “Abbiamo riesaminato il tema dei contenuti che usano il termine “sionisti” in diversi momenti negli ultimi anni, e a marzo 2024 l’abbiamo valutato con riguardo al Policy Forum.

  • Dopo aver ascoltato i commenti e controllato le ricerche da diversi punti di vista, rimuoveremo i contenuti che targetizzano i “sionisti” in varie aree, laddove è risultato dal processo che i contenuti tendono a essere usati come riferimento a ebrei e israeliani con confronti disumanizzanti, incitamenti alla violenza o negazione dell’esistenza.

  • Una domanda emersa durante il nostro Policy Forum riguarda il modo in cui vanno trattati i confronti tra i termini usati come indice per la nazionalità (tra cui i sionisti) e i criminali (ad es., ” i sionisti sono criminali di guerra.”). Pertanto, abbiamo indirizzato una serie di casi al nostro Oversight Board indipendente che gestiscono il problema dei confronti criminali. Aspettiamo informazioni da parte del Board.

Non consentiamo alle persone di attaccarne altre sulle nostre piattaforme sulla base delle loro caratteristiche protette, come la nazionalità, la razza o la religione. L’applicazione di questa normativa richiede una comprensione del modo in cui le persone usano il linguaggio per parlare di quelle caratteristiche. La parola “sionismo” ha più significati sulla base della sua origine e dell’uso attuale e potrebbe dipendere molto dal contesto. Questo termine si riferisce spesso ai sostenitori di un movimento politico, che non è una caratteristica protetta ai sensi delle nostre normative ma, in alcuni casi, potrebbe essere usato come indice per fare riferimento alle persone ebree o israeliane, che sono caratteristiche protette ai sensi della normativa in materia di incitamento all’odio.

Abbiamo riesaminato il tema dei contenuti che usano il termine “sionisti” in diversi momenti negli ultimi anni, e a marzo 2024 l’abbiamo valutato con riguardo al Policy Forum. Come parte del Forum, ci siamo rivolti a consulenti esterni per comprendere meglio in che modo le persone usano la parola “sionismo” e le circostanze in cui potrebbe essere un indice per le persone ebree o israeliane sulle nostre piattaforme. In totale, ci siamo rivolti a 145 stakeholder che rappresentano la società civile e il mondo accademico nel Medio Oriente e in Africa, Israele, Nord America, Europa, America Latina e Asia. Gli stakeholder hanno incluso ricercatori in ambito politico, storici, studiosi di giurisprudenza, gruppi sui diritti civili e digitali, sostenitori della libertà di espressione ed esperti in materia di diritti umani.

Sappiamo che non esiste un consenso globale su quello che intendono le persone quando usano il termine “sionismo”. Tuttavia, sulla base di ricerca, interazione e indagine sulla piattaforma relative all’uso del temine come indice per persone ebree e israeliane in relazione a determinati tipi di attacchi d’odio, rimuoveremo i contenuti che targetizzano i “sionisti” con confronti disumanizzanti, incitamento alla violenza o negazione dell’esistenza sulla base che il termine “sionista” in questi casi sembra essere spesso un indice per persone ebree o israeliane.

“Sionismo” come indice per persone ebree o israeliane nell’incitamento all’odio

Non consentiamo contenuti che attaccano persone sulla base di caratteristiche protette come nazionalità, razza o religione. Non consentiamo alle persone di criticare i sostenitori di orientamenti politici e ideologie. Ad esempio, rimuoviamo un post che dice “Le persone della “religione X” sono stupide”, ma consentiamo “I sostenitori del “movimento politico X” sono stupidi”. A volte qualcuno critica altre persone usando parole che non sono riferimenti espliciti alle caratteristiche protette ma sono comunemente intese come tali per associazione. Quando questi termini vengono usati, li trattiamo come se si riferissero esplicitamente alla caratteristica protetta.

Il nostro approccio di lunga data alla parola “sionismo” ai sensi della normativa in materia di incitamento all’odio è stato quello di trattare la parola come indice per le persone ebree o israeliane in due circostanze limitate: (1) laddove i sionisti vengono paragonati ai ratti, riflettendo una retorica antisemita conosciuta, e (2) laddove il contesto rende chiaro che “sionista” si riferisce a “ebreo” o “israeliano” (ad es., “Oggi gli ebrei celebrano la Pasqua ebraica. Odio quei sionisti.”). Questo approccio resterà in vigore. Tuttavia, abbiamo stabilito che le linee guida sulla normativa in vigore non affrontano a sufficienza i modi in cui le persone usano il termine “sionismo” online e offline.

D’ora in avanti, rimuoveremo i contenuti che prendono di mira i “sionisti” quando non si riferiscono esplicitamente al movimento politico, ma usano invece stereotipi antisemiti o minacciano altri tipi di violenza tramite intimidazione o violenza nei confronti di ebrei o israeliani con il pretesto di attaccare i sionisti, tra cui:

  • Dichiarazioni sul governo del mondo o sul controllo dei contenuti multimediali;

  • Confronti disumanizzanti, come paragoni con maiali, sporcizia o parassiti;

  • Incitamento alla violenza fisica;

  • Negazione dell’esistenza;

  • Derisione per una malattia.

Puoi leggere la normativa completa qui.

Come è stato per lungo tempo, le violazioni ripetute degli Standard della community potrebbero comportare la sospensione o la rimozione dell’account che pubblica le violazioni.

Feedback globale

Come parte del processo del Policy Forum, consideriamo il feedback da più origini. Su una vasta gamma di stakeholder globali, abbiamo scoperto visioni nettamente in contrasto su come valutare gli attacchi nei confronti dei “sionisti”. Per molte persone, il termine è un indice per persone ebree o israeliane. Questa percezione è particolarmente sentita quando il termine viene usato con vecchi tropi antisemiti, soprattutto quelli che richiamano alla cospirazione del potere mondiale ebraico. Molti altri stakeholder riferiscono che il termine “sionismo” è un riferimento a un’ideologia, radicata nella storia, e che oggi questo termine viene usato soprattutto per parlare del governo israeliano e dei suoi sostenitori. Questa percezione è particolarmente sentita quando il termine viene usato nei commenti sulle azioni del governo israeliano a Gaza e nella Cisgiordania.

Oltre a queste consulenze, abbiamo svolto diverse analisi sulle pubblicazioni accademiche, ricerche qualitative sugli utenti e sulla piattaforma per aiutarci a capire in che modo le persone usano e comprendono il termine “sionista” sulle nostre piattaforme. A marzo, questo lavoro si è concluso con un Policy Forum sul problema. Il Policy Forum è il luogo in cui consideriamo una serie di feedback da parte di esperti interni ed esterni e discutiamo eventuali modifiche alle nostre normative, sulla base di queste informazioni. Le nostre normative si evolvono nel tempo in base alla due diligence, tra cui i feedback ricevuti nel corso di queste riunioni e di altre informazioni, come le modifiche apportare alle norme sociali, alla lingua o agli aggiornamenti ai prodotti. Abbiamo lavorato per gestire il feedback globale complesso e articolato, ottenuto dal Policy Forum, specificando che d’ora in avanti rimuoveremo i contenuti delle categorie elencate sopra, proteggendo allo stesso tempo la voce e la libertà di espressione legittima negli altri contenuti sui “sionisti”.

Confronto sulla criminalità

Una domanda emersa durante il nostro Policy Forum riguarda il modo in cui vanno trattati i confronti tra sionisti e criminali (ad es., ” i sionisti sono criminali di guerra.”). La nostra normativa in materia di incitamento all’odio vieta i confronti tra gruppi definiti da una caratteristica protetta e i criminali. Tuttavia, riteniamo che alcuni confronti criminali che fanno riferimento alle caratteristiche protette usino tali caratteristiche come abbreviazioni in riferimento a governo, soldati o altri gruppi specifici. Questi contenuti sono perlopiù politici piuttosto che d’odio. Ad esempio, le persone potrebbero far riferimento alla nazionalità (ad es., “gli americani”) come abbreviazione per commentare le azioni del governo americano o delle sue forze armate. Allo stesso modo, dato che il termine “sionista” può essere usato per parlare di persone sulla base della loro nazionalità (ossia, persone israeliane), i commenti sui “sionisti” potrebbero anche fare riferimento alle azioni del governo o delle forze armate. Per ottenere altre linee guida sulla questione, abbiamo indirizzato una serie di casi al nostro Oversight Board indipendente che gestiscono il problema dei confronti criminali. Aspettiamo informazioni da parte del Board.

Come accade sempre quando consideriamo la modifica alle normative, dobbiamo anche stabilire se saremo in grado di applicarla. Usiamo tecnologia e responsabili del controllo dei contenuti per controllare i contenuti che potrebbero violare le nostre regole, ma questo tipo di strumenti e responsabili spesso hanno un contesto limitato e ulteriori aspetti possono rendere più difficile l’applicazione delle normative in modo rapido e preciso. Questa sfida non è nuova e l’applicazione delle normative non è immediata: c’è una serie di contenuti che potrebbe violare queste normative e servirà tempo per formare i responsabili e allenare i sistemi sulle modifiche.

Siamo grati ai partner per il loro input e la loro onestà mentre lavoriamo per mantenere la nostra piattaforma un luogo sicuro”.

Fonte

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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