La Corte Costituzionale del Costa Rica vieta alle associazioni mediche di censurare medici o operatori sanitari dissidenti con il pretesto di combattere la disinformazione. La censura è stata giustificata dall’ordine dei medici con il pretesto di proteggere la salute pubblica dalla disinformazione, ma questa azione è stata vista dalla Corte Costituzionale come un tentativo di mettere a tacere le voci critiche e dissidenti. La Corte Costituzionale ha confutato con forza le argomentazioni del Collegio dei Medici, dichiarando l’importanza della pluralità di opinioni in campo medico-scientifico.
La Corte Costituzionale ha stabilito un significativo precedente in difesa della libertà di espressione e del diritto all’informazione in campo medico, condannando il Collegio dei Medici e dei Chirurghi per pratiche di censura.
“Questo caso, che trascende i confini e può essere applicato a molteplici contesti in tutto il mondo, evidenzia la tensione tra libertà di espressione e pratiche di censura nelle istituzioni professionali”, commenta la dottoressa Natalia Prego Cancelo. “La sentenza della Corte Costituzionale stabilisce un importante precedente: le associazioni professionali che praticano la censura possono e devono essere sanzionate. La censura non colpisce solo i medici direttamente coinvolti, ma mina i principi democratici e lo sviluppo della conoscenza basata sull’evidenza”.
“La Corte ha osservato che le azioni del Collegio non solo hanno violato i diritti del dottor Perdomo, che aveva richiesto la sala per tenere il congresso scientifico medico e giuridico tenutosi nella capitale del Costa Rica alla fine di aprile 2024, ma anche quelli dei medici . La Corte Costituzionale ha affermato nella sua sentenza che questo tipo di censura è particolarmente dannoso nel contesto della scienza e della medicina, dove il dibattito aperto e la diversità di opinioni sono essenziali per il progresso e l’innovazione.
La sanzione al Collegio dei Medici e dei Chirurghi del Costa Rica comprende il pagamento dei danni e delle perdite causate, il che invia un chiaro segnale che le istituzioni professionali devono rispettare i diritti fondamentali dei loro membri. Inoltre, questa decisione evidenzia la responsabilità delle scuole di agire in modo imparziale e trasparente, garantendo che tutti i membri possano esprimere liberamente le proprie idee e partecipare ai dibattiti accademici senza timore di ritorsioni.
Argomentazioni contro l’esclusione dei medici dissidenti
L’esclusione dei medici che non si allineano alle narrazioni dominanti è una pratica contraria ai principi del pluralismo e della libertà accademica. Le associazioni mediche hanno il dovere di promuovere un ambiente in cui tutte le voci siano ascoltate, soprattutto quelle che presentano approcci alternativi o critiche costruttive.
I comportamenti che impediscono l’integrazione dei medici dissidenti, oltre ad essere ingiusti, impoveriscono anche il settore medico, limitando lo scambio di conoscenze e la possibilità di progressi significativi. La diversità di opinioni e la critica informata sono pilastri del metodo scientifico e del progresso in medicina. Pertanto, ogni tentativo di mettere a tacere i medici dissidenti devono essere respinti e penalizzati, dichiara la Corte Costituzionale.
Nella sentenza si legge: “La censura preventiva è illegale: qualsiasi forma di censura preventiva, inclusa l’esclusione dei professionisti da un forum accademico, costituisce una violazione diretta dei principi costituzionali che garantiscono la libertà di espressione e di informazione.
Il progresso scientifico richiede diversità di opinioni: la scienza e la medicina avanzano attraverso il dibattito e il confronto di idee diverse. Imporre un’unica narrazione e mettere a tacere le opinioni dissenzienti non solo è antidemocratico, ma anche antiscientifico.
· Fondamento costituzionale: la Corte sottolinea che la libertà di espressione è protetta dalla Costituzione e dalla Convenzione americana sui diritti umani. La libertà di pensiero consente agli individui di formare e diffondere le proprie idee e opinioni senza imposizioni arbitrarie. La Corte Costituzionale ha dichiarato che la censura preventiva è vietata e che eventuali limitazioni devono essere strettamente necessarie ed eccezionali. La libertà di espressione è essenziale per il dibattito e il progresso scientifico e non può essere limitata con il pretesto di standard professionali ambigui”.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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