Gaza: solo l’11% ora è dei palestinesi, il restante 89% è sotto il controllo di Israele, l’operazione ha comportato 186mila morti

“Il governo israeliano sta usando la sua guerra contro Hamas per distogliere l’attenzione dal suo vero obiettivo, che è l’espansione dello stato ebraico in terra palestinese”, denuncia Mike Whitney (qui).

La popolazione di Gaza, che prima dell’inizio del genocidio contava oltre 2 milioni di persone, è ora stipata in un’area di soli 41 chilometri quadrati, ovvero l’11 percento dell’area totale di Gaza, con il restante 89 percento sottoposto a ordini di evacuazione dalle Forze di difesa israeliane, denuncia Andre Damon (qui)

“L’unità 601 del Combat Engineering Corps dell’IDF sta bonificando una vasta distesa di terra attraverso la Gaza centrale, dividendo il territorio lungo 25 miglia in due parti. Il cosiddetto corridoio Netzarim (autostrada 749), che attraversa Gaza da est a ovest, fornirà un trasporto più rapido per le truppe dell’IDF che operano nell’area e fungerà anche da parte vitale del cordone di sicurezza di Israele che separa il nord dal sud”, spiega Whitney. “Non c’è dubbio che verranno istituiti avamposti militari lungo il corridoio e in località lungo la costa occidentale. L’obiettivo di queste azioni è proteggere lo sviluppo di nuovi insediamenti che saranno costruiti a nord del corridoio. In breve, il governo israeliano sta usando la sua guerra contro Hamas per distogliere l’attenzione dal suo vero obiettivo, che è l’espansione dello stato ebraico in terra palestinese

Questo è il piano di Netanyahu in sintesi:

  • Ridurre il campo di concentramento di Gaza a un misero 11 percento delle sue dimensioni originali.
  • Trasferire la popolazione nella posizione designata.
  • Suddividere il territorio per consentire l’attività di insediamento e l’espropriazione delle riserve di gas al largo della costa.
  • Neutralizzare qualsiasi opposizione all’espansione israeliana”.

“Le Nazioni Unite hanno avvertito: “L’area è priva di infrastrutture critiche e servizi di base, mentre la fornitura di aiuti è limitata a causa di problemi di accesso e sicurezza. Il grave sovraffollamento, con una densità di 30.000-34.000 individui per chilometro quadrato, ha esacerbato la grave carenza di risorse essenziali come acqua, servizi igienici e sanitari, servizi sanitari, protezione e riparo”, continua Andre Damon

“Secondo le statistiche ufficiali, 40.435 palestinesi sono stati uccisi e 93.534 sono rimasti feriti da ottobre dell’anno scorso. Ma questa cifra non include le 10.000 persone che si pensa siano state uccise e sepolte sotto le macerie.

Secondo le cifre ufficiali, il bilancio delle vittime include 17.000 bambini, il che significa che il 2,6 percento di tutti i bambini di Gaza è stato ucciso, con una media di 53 bambini uccisi ogni giorno dal 7 ottobre.

Una volta aggiunte le vittime della carestia deliberata e della promozione delle malattie da parte di Israele, il bilancio reale delle vittime potrebbe essere di 186.000 o più, secondo una stima pubblicata sulla rivista medica Lancet”.

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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