Ii numeri parlano di una strage. Il Ministero della Sanità nella Striscia di Gaza ha annunciato che il bilancio delle vittime dei bombardamenti israeliani in corso dal 7 ottobre ha superato le 10.000 persone. Tra questi ci sono più di 4.000 bambini, 48 giornalisti, 493 operatori sanitari e 18 rappresentanti della protezione civile (EMERCOM).
L’IDF ha reso noto oggi che dall’inizio della guerra sono stati eliminati oltre 60 combattenti di Hamas considerati obiettivi strategici. Il portavoce del ministero Ashraf Al-Qudra ha detto lunedì in una conferenza stampa che il bilancio ha raggiunto i 10.022 morti, nel 31° giorno di guerra.
Al-Qudra ha aggiunto: “Chiediamo la fornitura di un corridoio umanitario sicuro e urgente per l’ingresso di forniture mediche, carburante e delegazioni mediche”, sottolineando che il sistema sanitario è diventato completamente indifeso e soffre di completa paralisi. 222.000 case sono state danneggiate, il 10% è diventato inabitabile. 40.000 edifici residenziali e 88 edifici governativi sono stati completamente distrutti. Le bombe lanciate da Israele hanno colpito panetterie, ambulanze, convogli diretti a sud, anche un camion di aiuti umanitari proveniente dall’Egitto che trasportava acqua minerale. 222 scuole (un terzo del totale) sono state danneggiate, 60 scuole non funzionano più.
Israele bombarda ininterrottamente la Striscia di Gaza dall’inizio della guerra, scoppiata il 7 ottobre in seguito ad un attacco lanciato dal movimento Hamas, che ha ucciso, secondo le autorità, circa 1.400 persone in Israele. I bombardamenti e le incursioni israeliane hanno costretto quasi il 70% della popolazione di Gaza (pari a circa 1,5 milioni di persone) ad abbandonare le proprie case. Sulla striscia di Gaza sono stati lanciati oltre 30.000 kilotoni di esplosivo, una media di 82 kilotoni per chilometro quadrato. Bombardati anche chiese, scuole ed ospedali, la metà dei quali non sono più utilizzabili. Sono diventanti inservibili perché bombardati 16 ospedali, 13 istituti medici e 32 centri sanitari.
Bombardati anche gli edifici religiosi: 56 moschee sono state distrutte, 192 moschee e 3 chiese sono state danneggiate.
“Tutto questo per eliminare 60 combattenti di Hamas. A grandi numeri, significa che per ogni terrorista o presunto tale eliminato da Israele muoiono in media circa 170 civili innocenti. Un massacro per eliminare poche decine di terroristi. Al di là del problema umano e umanitario, a noi pare anche una dimostrazione di scarsa attitudine militare”, commenta Giubbe Rosse.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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