Gaza: Israele vuole il suo canale per le navi alternativo a Suez, “in mezzo a questo progetto ci sono 2,3 milioni di palestinesi”, Arnaldo Vitangeli

Israele ha in progetto un canale alternativo a quello di Suez per far passare le navi, il canale Ben Gurion, porta il nome dello storico primo ministro israeliano. Il canale proposto è quasi un terzo più lungo del Canale di Suez, lungo 193,3 chilometri, che attualmente gestisce circa il 12% del commercio marittimo mondiale. Dovrebbe passare a Gaza.

Israele punta ad aprire il canale Ben Gurion, cioè un secondo canale di Suez, in maniera tale da non dipendere più dall’Egitto per il commercio internazionale e poter fare anche una valanga di soldi. In mezzo a questo progetto ci sono quei 2 milioni e 300 mila palestinesi a Gaza che è evidente per Israele sono un problema: basta o eliminarli tutti o farli scappare in Egitto o in Giordania”, denuncia Arnando Vitangeli a 100 Giorni da Leoni..

“E’ vero che vogliono distruggere Gaza, il motivo è che puntano a creare un secondo canale di Suez, il canale Ben Gurion, in quell’area, oltre al fatto incidentale, ma comunque importante, che c’è tanto gas davanti alle coste di Gaza, ma quello che interessa soprattutto l’obiettivo strategico di Israele è eliminare i palestinesi…e questo è sempre in generale è l’ABC del sionismo. L’occupazione del territorio nel caso di Gaza sembrava essere poco interessante rispetto alla Cisgiordania per i coloni, perché è un territorio molto piccolo e molto popolato, ma ora con le tensioni internazionali hanno il problema del commercio…”

“L’utente dei social media Celine Lilas, tra molti altri, ha pubblicato la sua opinione su uno dei motivi per cui che le potenze occidentali tendono a sostenere Israele”, denuncia Marion Fernando su Contropiano.

“Vi starete chiedendo, perché vogliono costruire un altro canale?”, dice nel suo video, prima di continuare a spiegare come “Israele vuole prendere il controllo di Gaza, annettere la terra, impadronirsene in modo da poter costruire il suo canale attraverso di essa”.

“Gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Francia sono favorevoli perché farà guadagnare loro un sacco di soldi a spese di milioni di vite distrutte”, aggiunge.

Un commento con più di 7.000 like sotto il video recitava: “In tempo di guerra, è meglio non concentrarsi mai sulle emozioni o sulle parti, ma seguire i soldi, perché si tratta sempre di soldi”.

Yasar Jarrar, direttore di AIG Consulting e professore presso la Hult International Business School, ha affermato che una catena di approvvigionamento indipendente consentirebbe a Israele di avere una minore dipendenza da altri paesi per il cibo, l’energia e le medicine.

“Da qui il progetto del Canale Ben Gurion, che collega il Mar Rosso al Mediterraneo e riduce la dipendenza dal Canale di Suez”.”

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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