L’udienza davanti alla Corte dell’Aia per genocidio conto Israele.
Cosa viene contestato.
Il Sudafrica afferma che le sue richieste riguardano atti minacciati, adottati, condonati, compiuti e in corso da parte del governo e dell’esercito israeliano contro il popolo palestinese, un gruppo nazionale, razziale ed etnico distinto, in seguito agli attacchi in Israele il 7 ottobre 2023. Il Sud Africa sostiene che gli atti e le omissioni di Israele di cui si lamenta hanno carattere genocida perché, cito, sono intesi a provocare la distruzione di una parte sostanziale del gruppo nazionale, razziale ed etnico palestinese, essendo parte del gruppo palestinese nella Striscia di Gaza.
Il Sudafrica afferma che gli atti in questione sono attribuibili a Israele, che non è riuscito a prevenire il genocidio e lo sta commettendo, e che ha anche violato e continua a violare altri obblighi fondamentali previsti dalla Convenzione sul genocidio. L’istanza contiene la richiesta di indicazione di provvedimenti provvisori ai sensi dell’articolo 41 dello statuto della Corte. Secondo il Sud Africa, cito, “…misure provvisorie sono necessarie in questo caso per proteggere da ulteriori, gravi e irreparabili danni ai diritti del popolo palestinese ai sensi della Convenzione sul genocidio, che continuano ad essere violati impunemente. Il Sudafrica chiede che la Corte indichi misure provvisorie per proteggere e preservare tali diritti, nonché i propri diritti derivanti dalla Convenzione, e per prevenire qualsiasi aggravamento o estensione della controversia in attesa della decisione nel merito delle questioni sollevate dal ricorso, “fine della citazione. Il cancelliere leggerà ora il passaggio della richiesta in cui si specificano le misure provvisorie che il governo del Sudafrica chiede alla Corte di indicare. Ha la parola, signor cancelliere.
Le richieste a Israele:
1. Lo Stato di Israele sospenderà immediatamente le sue operazioni militari dentro e contro Gaza.
2. Lo Stato di Israele garantisce che qualsiasi unità armata militare o irregolare che possa essere soggetta al suo controllo, direzione o influenza non intraprenda alcuna iniziativa a sostegno dell’operazione militare di cui al punto uno sopra.
3. La Repubblica del Sud Africa e lo Stato di Israele, ciascuno in conformità con i propri obblighi ai sensi della Convenzione sulla prevenzione e la repressione del crimine di genocidio in relazione al popolo palestinese, adotteranno tutte le misure ragionevoli in loro potere per prevenire il genocidio.
4. Lo Stato di Israele, in conformità con i suoi obblighi ai sensi della Convenzione sulla prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, nei confronti del popolo palestinese in quanto gruppo protetto dalla Convenzione sulla prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, deve desistere dal commettere qualsiasi atto rientrante nell’ambito di applicazione dell’articolo 2 della Convenzione, in particolare
- a. uccidere membri del gruppo,
- b. causare gravi danni fisici o mentali ai membri del gruppo,
- c. infliggere deliberatamente al gruppo condizioni di vita intese a provocarne la distruzione fisica totale o parziale, e
- d. imporre misure volte a prevenire le nascite all’interno del gruppo.
5. Lo Stato di Israele, ai sensi del precedente punto 4c, nei confronti dei palestinesi, desistere e adotterà tutte le misure in suo potere, inclusa la revoca dei relativi ordini, restrizioni e/o divieti per impedire a. l’espulsione e lo sfollamento forzato dalle proprie abitazioni b. la privazione di b1 accesso a cibo e acqua adeguati b2 accesso all’assistenza umanitaria compreso l’accesso a carburante, alloggio, vestiti, igiene e servizi igienico-sanitari adeguati b3 forniture mediche e assistenza, e C. la distruzione della vita palestinese a Gaza.
6. Lo Stato di Israele, nei confronti dei palestinesi, garantirà che i suoi militari, così come qualsiasi unità armata irregolare o individuo che possa essere diretto, sostenuto o altrimenti influenzato da esso, e qualsiasi organizzazione e persona che possa essere soggetta a sotto il suo controllo, direzione o influenza, non commettono nessuno degli atti descritti ai punti 4 e 5 sopra, né si impegnano in incitamenti diretti e pubblici a commettere genocidio, cospirazione per commettere genocidio, tentativo di commettere genocidio o complicità in genocidio. e nella misura in cui lo fanno, che siano presi provvedimenti verso la loro punizione, ai sensi degli articoli 1, 2, 3 e 4 della Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio.
7. Lo Stato di Israele adotterà misure efficaci per prevenire la distruzione e garantire la conservazione delle prove relative alle accuse di atti che rientrano nel campo di applicazione dell’articolo 2 della Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio. A tal fine, lo Stato di Israele non agirà per negare o altrimenti limitare l’accesso a Gaza tramite missioni conoscitive, mandati internazionali e altri organismi per contribuire a garantire la conservazione e la conservazione di tali prove.
8. Lo Stato di Israele presenterà un rapporto alla corte su tutte le misure adottate per dare effetto a questa ordinanza entro una settimana, a partire dalla data di questa ordinanza, e successivamente a intervalli regolari come ordinerà la corte fino alla decisione definitiva. sul caso viene reso dal tribunale.
9. Lo Stato di Israele si asterrà da qualsiasi azione e garantirà che non venga intrapresa alcuna azione che possa aggravare o estendere la controversia davanti alla Corte o renderla più difficile da risolvere.”
Qui trovate il video con l’intera udienza: https://www.youtube.com/watch?v=-6F0aB0HLYY
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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