Una petizione per sostenere la lotta degli agricoltori

E’ stata lanciata una petizione on line per sostenere la lotta degli agricoltori.

“In tutta Europa in questo momento i nostri agricoltori si trovano a fronteggiare una sfida senza precedenti.

Migliaia di agricoltori e coltivatori stanno protestando proprio in questo momento in Italia, in Spagna, in Polonia, in Ungheria e in tanti, tanti altri Paesi europei contro le pericolose azioni della Commissione Europea che mettono a rischio il loro sostentamento!

Ecco la nostra opportunità per sostenerli firmando questa petizione indirizzata alla Commissione Europea, per chiedere una concorrenza leale e costi di produzione ridotti per i nostri agricoltori da parte dell’UE!

Qui c’è in gioco la nostra agricoltura: la possibilità per i Paesi extra UE di rivendere in Europa i loro prodotti, ottenuti senza dover rispettare i rigorosi standard che sono invece obbligatori per i prodotti europei, a un prezzo ovviamente molto più basso rispetto a quelli locali, è una misura particolarmente pericolosa.

Sono le politiche della Commissione favoriscono a favorire una concorrenza sleale con questi Paesi minando la stabilità economica dei nostri agricoltori.

In aggiunta a tutto ciò, l’accordo Green Deal dell’Unione Europea, con il pretesto di condurre le economie verso la cosiddetta “neutralità climatica” (entro il 2050), rappresenta una nuova minaccia per l’agricoltura.

Le restrizioni sull’uso dei fertilizzanti, l’obbligo di sottostare a determinati requisiti riguardanti la “transizione ecologica” e la promozione di metodi di coltivazione meno intensivi possono aumentare significativamente i costi di produzione del settore agricolo fino ad arrivare a livelli insostenibili. Tutte queste regolamentazioni rischiano di compromettere la sopravvivenza di innumerevoli aziende agricole e di erodere il tessuto della vita agricola tradizionale.

Siamo sinceri, le politiche verdi dell’UE, volte a promuovere la sostenibilità, sono in contrasto con le realtà economiche affrontate dagli agricoltori.

Sosteniamo con passione i nostri agricoltori nel loro appello, ricordandoci che il loro ruolo nella nostra società è insostituibile.

È ora di agire! Firma la petizione per chiedere giustizia per i nostri agricoltori e assicurare che la Commissione Europea ascolti la nostra voce collettiva.

Gli agricoltori stanno cercando di portare sotto i riflettori le loro rivendicazioni e le sfide a cui viene sottoposto il settore agricolo. In Italia, da settimane viene portata avanti una serie di proteste che coprono numerose località in tutto il Paese, indicando la vastità del movimento e la sua forza. Martedì scorso a Roma si è svolta, come saprai, una grande manifestazione nazionale di trattori provenienti da ogni regione.

In Polonia, le rivendicazioni sono iniziate dal 9 febbraio, mentre gli agricoltori ungheresi hanno iniziato le loro proteste presso i confini ucraini contro il dumping(cioè l’esportazione di beni ad un prezzo inferiore rispetto a quello praticato nel paese d’origine) ucraino. Lo stesso sta avvenendo in Spagna, in Germania (Paese da cui sono partite le prime proteste a dicembre), in Francia, in Grecia.

Tutta l’Europa si sta muovendo.

Queste mobilitazioni di massa, con migliaia di trattori che bloccano strade e città e le principali arterie di comunicazione, sono un segnale potente per i politici e i responsabili delle decisioni.

Siamo convinti che l’UE ora più che mai debba prestare attenzione a queste voci e adeguare le sue politiche alle esigenze del settore agricolo!

Siamo in un momento critico, in cui dobbiamo opporci alle decisioni della Commissione Europea per proteggere i nostri agricoltori da queste azioni dannose!

Il momento è propizio: Bruxelles ha già fatto marcia indietro in alcuni settori, temendo che le proteste degli agricoltori potessero avere influenze negative sul voto alle prossime elezioni del Parlamento Europeo a giugno.

Unisciti alla protesta dei nostri agricoltori e coltivatori firmando la nostra petizione alla Commissione Europea. Facciamo la differenza insieme!”

Si può firmare qui.

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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