Petizione per chiedere al governo il ripristino in bolletta del costo unitario di luce e gas, perché ci sia trasparenza

Contro le “furbate” delle società energetiche e le modifiche unilaterali scorrette dei contratti di fornitura, parte una petizione online per chiedere al Governo di imporre il ripristino in bolletta del costo unitario di luce e gas, essenziale per garantire trasparenza agli utenti e bloccare i comportamenti scorretti degli operatori. A lanciare la raccolta firme è Consumerismo No Profit che ha pubblicano una petizione su Change.org (https://www.change.org/p/vogliamo-il-costo-unitario-di-luce-e-gas).

Da mesi le società dell’energia stanno comunicando ai propri clienti modifiche unilaterali delle condizioni economiche, ossia sensibili aumenti delle tariffe praticate, comunicazioni però che avvengono spesso in modo sibillino, ad esempio attraverso mail che l’utente può dimenticare di leggere o messaggi che sembrano contenere informazioni pubblicitarie – spiega Consumerismo – Così i clienti si ritrovano da un mese all’altro a pagare bollette molto più salate, non avendo esercitato il diritto di recesso nei tempi previsti, per il semplice fatto di non essere stati messi adeguatamente in condizione di comprendere le modifiche praticate.

Proprio per contrastare simili scorrettezze e garantire maggiore trasparenza in bolletta, è stata lanciata la petizione online volta ad aiutare i consumatori a comprendere facilmente quanto stanno pagando realmente per l’energia e il gas che utilizzano, attraverso la reintroduzione in bolletta del costo unitario complessivo del kWh di luce e del metro cubo di gas.

“Questa voce fino a qualche anno fa era presente sulle bollette, ma la stessa Arera l’ha eliminata – spiega il presidente Luigi Gabriele – Per questo con la petizione chiediamo al Governo di imporre ad Arera il ripristino del costo unitario, essenziale per la trasparenza e la giustizia economica nelle bollette degli italiani”.

Ecco il testo della petizione:

Iniziamo con la storia di Antonio, un pensionato e invalido italiano che ha visto il costo del metro cubo del gas passare da 50 centesimi a 3 euro senza neanche accorgersi. Questo ha portato che le ultime bollette inverbali di luce e gas hanno raggiunto l’incredibile spesa di 6000 euro.

Come Antonio, molti utenti italiani ritengono incomprensibile il costo reale delle bollette energetiche. Questa situazione porta a un senso diffuso di ingiustizia e sospetto nei confronti dei fornitori di energia.

Desideriamo esprimere la nostra preoccupazione riguardo alla trasparenza e alla comprensibilità delle bollette energetiche emesse in Italia. Accogliamo con favore l’iniziativa dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) di introdurre maggiori dettagli sulle bollette al fine di rendere i costi energetici più chiari e comprensibili per gli utenti.

Tuttavia, riteniamo che ci sia ancora molto da fare per garantire una completa trasparenza. La mancanza di chiarezza nelle bollette non solo crea confusione tra i consumatori, ma può anche portare a pratiche ingannevoli o addirittura truffaldine da parte dei fornitori.

Chiediamo quindi all’ARERA e ai fornitori di energia italiani una maggiore trasparenza nelle loro politiche tariffarie. Vogliamo che ogni cittadino italiano possa comprendere facilmente quanto sta pagando realmente per l’energia e il gas che utilizza.

Per questo vogliamo che venga REINTRODOTTO il costo unitario complessivo del kWh di Luce e del metro cubo di Gas.

Come per i carburanti, i cittadini hanno diritto di conoscere il costo complessivo al fine di avere chiarezza e confrontabilità.

Questa voce fino a qualche hanno fa, era presente sulle bollette, ma la stessa ARERA lo ha eliminato.

Chiediamo al Governo di imporre all’autorità il ripristino del costo unitario, essenziale per la trasparenza e la giustizia economica nelle bollette degli italiani.

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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Per non dimenticare – 2023: Caro bollette e comportamenti scorretti: “riceviamo segnalazioni di contratti non richiesti, conti che non tornano, disservizi”

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