Per quanto riguarda le conseguenze disastrose dell’eliminazione dei combustibili fossili, “si stima che i fertilizzanti a base di azoto [derivati da combustibili fossili] ora sostengano circa la metà della popolazione mondiale” (https://ourworldindata.org/how-many-people-does-synthetic-fertilizer-feed)
Come ha chiarito uno di noi (Happer), senza “l’uso di fertilizzanti inorganici” derivati da combustibili fossili, il mondo “non raggiungerà l’approvvigionamento alimentare necessario per sostenere da 8,5 a 10 miliardi di persone”.
La recente esperienza in Sri Lanka fornisce un allarme rosso. “Il mondo ha appena assistito al collasso del settore agricolo un tempo abbondante dello Sri Lanka a causa delle restrizioni del governo sui fertilizzanti minerali.”5 Il governo dello Sri Lanka ha vietato l’uso di fertilizzanti azotati e pesticidi derivati da combustibili fossili, con conseguenze disastrose sull’approvvigionamento alimentare lì. Se vengono prese decisioni altrettanto sbagliate eliminando i combustibili fossili e quindi i fertilizzanti a base di azoto, ci sarà una crisi di fame in tutto il mondo.
È fondamentale ripetere: l’eliminazione dei fertilizzanti a base di azoto e dei pesticidi derivati dai combustibili fossili creerà la fame in tutto il mondo. E scientificamente non vi è alcun rischio di catastrofico riscaldamento globale causato dai combustibili fossili e dalla CO2. (Vedi parti II E & F per i dettagli)”
Tratto da “Challenging “Net Zero” with Science”, di William Happer Professor of Physics, Emeritus Princeton University, Richard Lindzen Alfred P. Sloan, Professor of Atmospheric Science Emeritus Massachusetts Institute of Technology, CO2 Coalition Gregory Wrightstone, Executive Director Nonprofit 501(c)(3) Educational Foundation Arlington, Virginia
Qui trovate lo studio completo: https://co2coalition.org/wp-content/uploads/2023/02/Challenging-Net-Zero-with-Science-digital-CO2-Coalition.pdf
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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