Total Erg porta in tribunale Greenpeace: li accusa di aver gonfiato l’impronta di carbonio dell’azienda.

Inquinamento reale o metodi di contabilizzazione del carbonio? Greenpeace France è stata citata in giudizio da Total Erg. L’accusa? Aver gonfiato l’impronta di carbonio dell’azienda, fino a quattro volte tanto le reali emissioni.

Che il verde sia una tassa ormai lo si è capito, ma ora le aziende iniziano a ribellarsi a suon di carte legali.

Greenpeace France, che lo stimava, in un rapporto, quattro volte più pesante di quanto riporta il colosso francese del petrolio e del gas, si ritroverà in tribunale dopo una citazione del gruppo. Questa assegnazione, resa pubblica mercoledì 3 maggio, apre la strada a un dibattito senza precedenti sui metodi di contabilizzazione del carbonio, carbonio, che è vero che se emesso in maniera indiscriminata aumenta, seppur di poco, il riscaldamento terrestre, ma, ricordiamolo,  senza il quale non esisterebbe la vita

L’impronta di carbonio si riferisce alla quantità di emissioni di gas serra, il motore del riscaldamento globale causato dalle attività umane, di cui è responsabile un’azienda, un paese o un individuo.

Che cosa è successo

Greenpeace France ha pubblicato a novembre un rapporto intitolato “TotalEnergies’ carbon footprint: il conto non c’è”, secondo il quale la società avrebbe “un’emissione totale di 1,6 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente, mentre il gruppo afferma di aver emesso 455 milioni di tonnellate ” nel 2019. TotalEnergies aveva denunciato una “metodologia discutibile” e aveva minacciato l’ong di azioni legali.

Per Total Erg “Greenpeace e Factor-X [la società a cui la ONG ha commissionato il rapporto] hanno diffuso informazioni false e fuorvianti, basate su una metodologia discutibile e contenenti molteplici errori, doppi conteggi e approssimazioni, risultando in un risultato incoerente “sul calcolo del impronta di carbonio, la società ha stabilito mercoledì.

L’ONG lo descrive come una “causa bavaglio”, dal momento che TotalEnergies chiede a Greenpeace di cancellare il rapporto dal suo sito e di smetterla di parlarne. “Questi procedimenti civili non sono del tutto banali. Total avrebbe potuto attaccarci per diffamazione” in procedimenti penali, o tramite “procedure più classiche a seguito di una pubblicazione”, ha reagito all’AFP Jean-François Julliard, amministratore delegato di Greenpeace France. “Lì, sappiamo che ci siamo lasciati per diversi anni” di scambi scritti tra le due parti.

La causa davanti al tribunale di Parigi mira a riconoscere il “danno subito” dalla società, spiega. TotalEnergies chiede un simbolico euro di danni.

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