Un milione di sfollati palestinesi interni hanno trovato rifugio a Rafah, una città al confine con l’Egitto nella Striscia di Gaza, dall’inizio della guerra il 7 ottobre, ha detto un funzionario palestinese all’Agenzia Anadolu (AA) di Turkiye il 4 dicembre.
“Il numero totale di persone presenti nella città di Rafah al momento non è inferiore a 1,3 milioni, con una popolazione di circa 300.000 abitanti”, ha detto Ahmed al-Soufi, il capo del comune di Rafah, riporta l’agenzia di stampa.
Ha detto che il numero nei rifugi appartenenti all’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione, o UNRWA, è di circa 713.000, compresi gli sfollati fuori dai locali dei centri ma registrati presso l’agenzia delle Nazioni Unite.
Al-Soufi ha sottolineato che del numero totale di persone nella città, ce ne sono circa 268.000 nelle pubbliche piazze e strade.
Dall’inizio della guerra israeliana, centinaia di migliaia di palestinesi in fuga dagli attacchi aerei israeliani sulla città di Gaza si sono diretti a Rafah.
Continua l’afflusso di residenti dalle zone centrali e da Khan Younis, nonostante gli avvertimenti da parte dell’esercito di evacuare immediatamente.
Sebbene l’esercito israeliano classifichi le aree nel sud della Striscia di Gaza, inclusa Rafah, come zone “sicure”, quelle aree sono state testimoni di intensi attacchi aerei contro case abitate, provocando vittime e feriti.
All’inizio della guerra israeliana contro Gaza, i leader militari israeliani insistevano affinché i palestinesi fuggissero dal nord della striscia assediata e si dirigessero a sud nel mezzo di un’incombente invasione di terra israeliana. I bombardamenti israeliani hanno poi distrutto vaste aree del nord di Gaza, in particolare a Jabaliya e Beit Lahia. Centinaia di migliaia sono fuggiti a sud verso Khan Yunis e Rafah.
Tuttavia, l’esercito israeliano ha bombardato ampiamente anche le aree del sud e ha lanciato una massiccia operazione di terra a Khan Yunis e Deir al-Balah. L’afflusso di residenti dalle zone centrali e di Khan Yunis a Rafah continua, nonostante gli avvertimenti da parte dell’esercito di evacuare immediatamente.
Il 29 dicembre, l’AFP ha riferito che i residenti di Rafah hanno cercato tra le macerie i sopravvissuti e i corpi dopo un mortale attacco aereo israeliano.
I continui bombardamenti israeliani su tutta Gaza e il relativo assedio stanno rendendo gran parte dell’enclave inabitabile.
“È una lotta quotidiana”, ha detto al New York Times la signora Zaiter, 37 anni, i cui figli hanno un’età compresa tra 9 mesi e 13 anni. “Ti senti sotto pressione e senza speranza, e non puoi fornire nulla.”
Il giornale ha inoltre riferito che metà della popolazione di Gaza, pari a circa 2,2 milioni, “è a rischio di fame e il 90% afferma di rimanere regolarmente senza cibo per un giorno intero, hanno affermato le Nazioni Unite in un recente rapporto”.
Allo stesso tempo, i leader politici israeliani continuano ad articolare i loro piani per costringere il maggior numero possibile di residenti di Gaza a fuggire come rifugiati in Egitto o nei paesi europei.
Nei media occidentali, hanno presentato lo sforzo di pulire etnicamente Gaza come una “misura umanitaria” per aiutare i palestinesi. Nei media israeliani, i leader israeliani, compresi i ministri Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir, hanno dichiarato più chiaramente le loro intenzioni. Hanno ripetutamente espresso il desiderio di conquistare Gaza ed espellere con la forza i suoi abitanti per annettere l’enclave e costruirvi insediamenti ebraici.
Fonte: https://new.thecradle.co/articles/one-million-gazans-displaced-to-rafah-on-egypt-border
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