Vaccini e reati contro la persona, l'analisi dell'Avv. Antonietta Veneziano • PRESSKIT

Durante la pandemia “condotte criminali sono state commesse dalle istituzioni pubbliche, dalle persone che hanno preso decisioni, sono stati reati, commessi nei confronti della generalità dei cittadini. Allora, se questo risponde al nero, è necessario prendere consapevolezza che i cittadini hanno non solo il diritto, ma anche l’obbligo di agire con l’autorità giudiziaria per chiedere l’accertamento della verità”, spiega l’avv. Antonietta Veneziano al convegno Lo Squarcio del Velo.

“Il fatto di ricorrere a un giudice per la tutela dei propri diritti non è solo un diritto, ma è anche un obbligo in uno stato di diritto. Cosa vuol dire? Vuol dire che il cittadino non può farsi giustizia da se stesso. Quindi implicitamente questo articolo riconosce sia il diritto ma anche il dovere dei cittadini di agire con gli strumenti leciti che la Costituzione riconosce per l’aiutare dei diritti.

Abbiamo fatto studiando i possibili profili di illecità penale e rendendoci conto via via che effettivamente erano stati commessi dei reati. Quindi con l’aiuto di alcuni coraggiosi cittadini, dalle associazioni sindacali di polizia, alle associazioni sindacali di guardia di finanza, i rappresentanti del comitato scuolami e anche qualche singolo cittadino come la senatrice Bianca Laura Granato o particolarmente Tini, abbiamo predisposto delle denunce e abbiamo avvisato l’Autorità giudiziaria in questi possibili profili di reato.

L’esempio che hanno dato questi cittadini dovrebbe essere un esempio per spingere tutti i cittadini a rendersi conto che denunciare è un loro diritto e anche un loro obbligo se si vuole ottenere una tutela. Perché? Io capisco che ci possa essere della sfiducia nelle istituzioni giudiziarie, anche a fronte delle sentenze della Corte Costituzionale, che penso che tutti conoscete, che hanno messo una pietra tombale sull’obbligo vaccinale e quindi restituiscono ai cittadini un senso di impotenza. Non abbiamo altri mezzi per agire, non esistono altri mezzi leciti, quindi necessariamente dobbiamo ricorrere agli strumenti che la Costituzione e i Codici valgono.

Quando l’autorità giudiziaria viene a conoscenza di un reato, da parte di chiunque dei cittadini che lo denuncia non può far finta di nulla. Il Pubblico Ministero ha l’obbligo di esercitare l’azione penale e quindi ha l’obbligo di avviare quelle indagini e quelli accertamenti necessari ad accertare se quello che è stato denunciato risponde poi effettivamente ad una condotta di reato. Questa non lo dice solo la Costituzione, ma lo dice anche l’articolo 50 del codice di procedura penale che ci ricorda come il pubblico ministero deve esercitare la reazione penale in ogni caso a meno che non ci si sono i presupposti per l’archiviazione. Questo vuol dire che se non è evidente che il reato non c’è, in tutti gli altri casi come questi, in tutti comunque il pubblico ministero le procure hanno obbligo di accettare.

Questi sono condotte che vanno contro la salute pubblica.

Ci sono poi le condotte che sono ancora più gravi e che implicano reati contro la persona. Partiamo in questo caso di obbligo vaccinale, cioè chi ha imposto la somministrazione di questi farmaci in maniera coatta alla popolazione e lo ha imposto con obblighi di diritto per quanto riguarda le categorie obbligate o con obblighi di fatto, il green pass e il super green pass, se si riesce a dimostrare che forse è conoscenza che questi farmaci potevano uccidere o provocare lesioni, dovrebbe rispondere all’autorità giudiziaria, dovrebbe essere incriminata per il reati omicidio e lesioni.

Vi spiego rapidamente e vi faccio lo stesso che mi faceva il mio professore universitario per farvi capire cos’è il dolo eventuale. Se io dalla mia finestra butto un vaso, sto buttando un vaso, però sono consapevole che se dalla mia finestra butto un vaso e sotto passa una persona, e se quella persona muore io vengo incriminata per omicidio volontario, commesso per condotta volontaria. E questa è la condotta che noi contestiamo al Presidente del Consiglio e al Consiglio dei Ministri nel momento in cui impongono la somministrazione di un farmaco, sapendo ed essendo a conoscenza che questi farmaci si sarebbe potuto uccidere.

A settembre 2021, Aifa pubblicava questi dati: 608 decessi e 16 con la correlazione accettata. La campagna nazionale di vaccinazione era iniziata da 9 mesi e morivano con una correlazione accettata due persone al mese e venivano segnalati circa 67 decessi annui. Per quanto riguarda invece le altre reazioni avverse abbiamo 101.110 reazioni avverse a settembre 2021, di cui il 14,4% gravi, cioè lesioni che possono apportare a invalidità permanente.

A settembre 2021, l’obbligo di vaccinazione anticovid esisteva solo per i sanitari. Lo Stato, il Consiglio dei Ministri, che ha approvato i successivi obbligo vaccinare, aveva questi dati a disposizione, eppure cosa fa? Corre il rischio che alcune persone potessero morire e altre potessero rimanere invalide. Estende l’obbligo, lo estende ai poliziotti, lo estende a comparto scuola, lo estende poi agli over 50 e poi con green pass e super green pass lo estende di fatto a tutta la popolazione.

Con questi dati è ovvio che il programma di saperlo dovrebbe essere responsabile per i reati omicidio e lesioni volontarie.

Ho acquisito un altro dato che è molto importante rispetto a questi reati. Sono dei dati che sono stati redatti dall’ingegner Giovanni Fragusti da Firenze e che prendono in considerazione i trial clinici della Pfizer, cioè gli studi che sono stati condotti dai volontari prima dell’approvazione del farmaco. Come potete vedere, su 44.000 volontari, 22.000 hanno avuto somministrato il placebo e 22.000 il vaccino regolare. Ci sono state complessivamente 38 morti, 17 nel placebo e 21 nel vaccinato.

Quindi era già chiaro prima della promozione che nel gruppo dei vaccinati morivano più persone, con una differenza del 23%, ma cosa ancora più grave sono le morti per causa cardiovascolari. Come vedete nel placebo muoiono, nel gruppo dei volontari, 3 persone, nel gruppo vaccinati muoiono 11 persone, quindi con un aumento di quasi il quadruplo. Questi dati, seppure posti dalla Pfizer in maniera probabilmente diversa, erano a disposizione delle autorità regolamentatrici dei farmaci, cioè di coloro che hanno autorizzato l’immissione in commercio dei vaccini. Siccome questi dati erano disponibili anche qui, gli dirigenti di Aifa, di EMA dovrebbero rispondere a questi incriminati per i reati di omicidio.

Per mandare avanti la vaccinazione di massa, al discapito della salute dell’Italia e dei numerosi morti, purtroppo hanno nascosto i dati che forse potevano ingenerare nelle persone qualche dubbio. Anche questi fatti li abbiamo segnalati alla Procura della Repubblica.

Denotano la malafede dei vertici dell’Aifa e denotano la possibilità di atti traviati, come quelli che legge il falso ideologico, le false dichiarazioni e la corruzione. Ci sono in esempio un paio di scambi di mail di dirigenti Aifa, che erano evidentemente intenti tutelare l’interesse delle aziende farmaceutiche per cui vengono legittimamente o illegittimamente finanziati anziché la salute degli italiani”.

Qui trovate l’intervento integrale dell’avvocato Veneziano al convegno Lo Squarcio del Velo: https://www.youtube.com/watch?v=-2TaL2TkqwA