Aifa ammette davanti al Tar di non avere le certificazioni di efficacia e sicurezza obbligatorie per la vendita condizionata

“AIFA ha ammesso per iscritto ed in atti giudiziali di non avere le certificazioni di efficacia e sicurezza obbligatorie per la vendita condizionata. È una confessione giudiziale che mette un punto fermo sulla questione e che determina conseguenze processuali sulle quali non posso aggiungere altro in questa sede. Abbiamo ottenuto un rinvio all’udienza del 31 gennaio al fine di discutere la causa nel merito alla luce di quanto ammesso dalla controparte.”, spiega in una recente intervista a Come Don Chisciotte l’Avvocato Andrea Oddo. Lui è uno dei legali che ha intentato causa all’ Agenzia Italiana del Farmaco per conto dell’Associazione IDU, Istanza Diritti Umani di Novara, che ha chiesto l’accesso alle documentazioni obbligatorie sulla sicurezza ed efficacia dei  vaccini anti-COVID. “AIFA ha dichiarato esplicitamente di non essere in possesso di questa documentazione che, in realtà, è invece indispensabile sia per l’immissione che per il mantenimento sul mercato di questi farmaci in base alla normativa europea”, spiegano su Come Don Chisciotte.

Secondo la normativa europea questi certificati devono essere forniti dalle aziende produttrici a tutti gli enti di controllo delle singole nazioni dove vengono messi in vendita, alle agenzie che devono vigilare sulla vendita dei farmaci, in Italia l’AIFA, non solo all’ente di controllo Europeo, l’EMA.

Sono stati discussi davanti al Tar del Lazio due ricorsi, quello dell’Associazione IDU, Istanza Diritti Umani di Novara, che ha chiesto l’accesso alle documentazioni obbligatorie sulla sicurezza ed efficacia dei cosiddetti vaccini anti-COVID, e quello patrocinato dall’avvocato Renate Holzein, che ha presentato la propria istanza di ostensione non solo ad Aifa ma anche all’Istituto Superiore di Sanità e al Ministero della Salute. “Uno dei casi riguarda un mio ricorso”, spiega l’avvocato su Telegram. “Ho fatto questa istanza sia in qualità di ultra cinquantenne sottoposta a procedimento sanzionatorio ma anche come difensore di una marea di sanitari” La mattina dopo la sentenza della Corte Costituzionale “io e altri colleghi ci troviamo a dover lottare avanti il TAR del Lazio per l‘accesso a documentazione obbligatoriamente imposta dal Legislatore ai fini della dimostrazione della sicurezza di sostanze che vengono inoculate ad esseri umani. “o avevo richiesto nello specifico la documentazione sul coinvolgimento del Comitato specifico dell’EMA sui prodotti a terapia avanzata, perché vediamo una determina di estensione dell’uso di questi prodotti, in particolare Comirnaty, all’età pediatrica che fa, guarda caso, esplicito riferimento al regolamento della comunità europea che regola i prodotti a terapia avanzata. La Corte Costituzionale ha ritenuto legittimo l‘obbligo del trattamento con delle sostanze, per le quali ad oggi le autorità italiane si sono rifiutate di concedere l‘accesso a documentazione fondamentale sul profilo della sicurezza di questi sieri sperimentali”.

“È stato concesso un termine al 31 gennaio per produrre delle integrazioni. A questo punto si profila una battaglia all’ultimo sangue”, ci ha detto l’avvocato Oddo. “Crediamo che ci siamo motivazioni fondatissime per argomentare circa le mancanze di Aifa che non può dire «noi non abbiamo questi documenti, ce l’ha EMA», commenta in una recente intervista a ByoBlu.

La causa contro l’Aifa  portata avanti dall’avvocato Renate Holzeisen e dall’avvocato Andrea Oddo di Idu è stata rinviata a gennaio 2023 ma la sentenza potrebbe già esserci entro fine anno.

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