Aifa: come abbassa il numero dei morti dopo il vaccino. La spiegazione dell’avv. Angelo Di Lorenzo

“Abbiamo richiesto nuovamente i dati sulle morte dopo i vaccini Covid ad Aifa”, spiega l’avvocato Angelo Di Lorenzo in una intervista a piazza Libertà. “L’abbiamo già fatto in passato e in buona sostanza non ci è mai stata data una risposta. AIFA in vari accessi che sono stati fatti tramite sia Foia semplici o Foia rafforzati, ci ha detto che non è in possesso di questi dati”.

C’è un problema, però. Aifa “invece va a conferire dei dati nel report in cui si dà atto di una sorta di farmacovigilanza passiva, a questo punto non sappiamo neanche da dove ha tratto. In questo report si raccolgono le segnalazioni dei medici, dei cittadini, dei pazienti, e già questo comporta una sottostima grande, grandissima a livello numerico, ma Aifa compie una operazione così di scrematura che manifesta tutta proprio la mistificazione del dato, perché non è il dato grezzo. AIFA lavora questi dati e come li lavora? Molto semplicemente ci dice che in un determinato arco temporale, per esempio nell’ultimo di questi rapporti, i decessi che vengono segnalati e vengono correlati in base all’algoritmo OMS, che come tutti sappiamo è un algoritmo creato per la correlabilità di eventi avversi nella vaccinazione tradizionale, in un schema di fargamovigilanza che riguarda la vaccinazione tradizionale, quindi mutua questo criterio nella vaccinazione Covid, quindi questi 14 giorni diventano un fattore, forse il fattore principale di correlabilità e riscontra di 971 casi, adesso vado a memoria di morti segnalati, l’86% avvenuti nei 14 giorni, quindi siamo più o meno 812 casi che lo stesso AIFA riconosce essere avvenuti nei 14 giorni ma che poi invece non correla perché sostanzialmente dice che non sono completi, sono indeterminabili, sono difetti nella trasmissione del dato, quindi ci arriva a quel fatidico numero di 29 morti riconosciuti che rimangono fissi e non si smuovono da lì per moltissimi mesi.

Ora non ne abbiamo più di questi report, ma la cosa interessante è che quando AIFA ci dice che i dati non li ha nonostante i rapporti, noi ci rivolgiamo al TAR, al giudice, il quale obbliga il Ministero della Salute a fornire a chiunque faccia questa istanza il dato grezzo, quindi esattamente prendendolo dalle schete ISTAT e dalle comunicazioni di mortalità, quanti sono i soggetti vaccinati che sono morti nei 14 giorni.

Stiamo attendendo il dato grezzo che poi nel momento in cui ci verrà dato pubblicheremo, lo forniremo a chiunque con una finalità di studio, di lettura perché poi va studiato il dato grezzo e probabilmente riusciremo a capire, ad avere quanto meno un punto di riferimento, perché qui non parliamo di scienza, ma parliamo di fede fino ad oggi”.