Al vertice di pace l’Egitto ha chiesto protezione internazionale per il popolo palestinese, “dov’è l’uguaglianza tra le anime delle persone senza discriminazioni, discriminazioni o doppi standard?”

“L’Egitto condanna chiaramente l’uccisione e la persecuzione di tutti i civili di fronte a una catastrofica crisi umanitaria che sta colpendo 2,5 milioni di palestinesi nella Striscia di Gaza. Il che ci spinge a confermare la nostra richiesta di fornire protezione internazionale al popolo palestinese e ai civili innocenti. i valori della civiltà umana che abbiamo costruito nel corso dei millenni e dei secoli. Dov’è l’uguaglianza tra le anime delle persone senza discriminazioni, discriminazioni o doppi standard?”, inizia così la dichiarazione del presidente dell’Egitto, Abdel Fattah al Sisi, al summit della Pace.

“Il mondo non deve accettare l’uso della pressione umana per forzare lo sfollamento.

L’Egitto ha confermato e rinnova il rifiuto totale dello sfollamento dei palestinesi nelle terre egiziane del Sinai.

Questa non è altro che l’eliminazione definitiva della causa palestinese, la fine del sogno di uno Stato palestinese indipendente e un monito al popolo palestinese, ai popoli arabi e islamici e a tutte le persone libere del mondo, negli ultimi 75 anni della causa palestinese.

Ed è sbagliato fraintendere la natura del popolo palestinese pensando che questo popolo determinato sia disposto a lasciare la propria terra, anche se questa terra è sotto occupazione o bombardata.

La soluzione della causa palestinese senza una giusta soluzione non potrà avvenire.

Oggi l’Egitto vi dice con parole sincere e oneste che la soluzione alla questione palestinese non è lo sfollamento, e non lo spostamento completo di un popolo verso altre aree.

L’unica soluzione è la giustizia e il diritto dei palestinesi al loro diritto alla libertà e a vivere con dignità e sicurezza in uno stato indipendente sulla loro terra, proprio come il resto dei popoli del mondo.

Signore e signori, ci troviamo di fronte ad una crisi senza precedenti che richiede la massima attenzione per trovare una soluzione senza l’espansione del conflitto, che minaccia la stabilità della regione e la pace e la sicurezza internazionali.

Ecco perché oggi vi ho invitato a discutere e a lavorare insieme per raggiungere un accordo specifico sul ripristino della pace attraverso diverse fasi.

Si inizia garantendo un flusso completo, sicuro, rapido e sostenibile di aiuti umanitari alla popolazione di Gaza, per poi passare immediatamente ai negoziati per calmare e fermare il fuoco.

Servono dei negoziati per rilanciare il processo di pace, per raggiungere la soluzione dei due Stati e per istituire uno Stato palestinese indipendente.

Mandiamo un messaggio ai popoli del mondo affinché i loro leader si rendano conto della responsabilità e vedano con i propri occhi la tragedia del disastro umanitario”.

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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