Mascherine: “Sappiamo perfettamente che non servono per quanto riguarda la prevenzione dei virus. Su questo c’è una letteratura sterminata”, avv. Fusillo

“Le mascherine purtroppo sono un simbolo, in realtà,” denuncia l’avv. Alessandro Fusillo.

“Sappiamo perfettamente che non c’è nulla per quanto riguarda la prevenzione dei virus. Su questo c’è una letteratura sterminata. Sono un feticcio, servono a dimostrare la sottomissione della gente. E così è stato fin dal principio. Ormai, ricordiamo, siamo a oltre quattro anni dall’inizio della famosa pandemia, che quindi è finita già da un bel po’. Hanno cercato di estendere lo stato di emergenza oltre ogni ragionevole limite.

L’anno scorso il ministro della Salute, il professor Schillaci, ha emesso un’ordinanza il 28 aprile 2023, che aveva una prima scadenza fino a dicembre 2023 e poi è stata prorogata fino a giugno 2024. Con tale ordinanza, in modo un po’ confuso, delegava i direttori sanitari delle strutture sanitarie a poter imporre, tra le altre cose, l’uso delle mascherine con una serie di distinzioni, non solo nei reparti, ma non nei corridoi di connessione, se c’erano delle sintomatologie, se c’erano dei pazienti fragili, le solite cose che abbiamo imparato a conoscere in questi anni. L’ordinanza è scaduta.

La mascherina non serve a niente, serve solo a far vedere che c’è un gregge di pecore sottomesse che si fa fare le cose più assurde, come quella di poter girare con una museruola in faccia, per dimostrare la sottomissione a questa sorta di strana tirannia sanitaria che noi abbiamo vissuto e stiamo vivendo in questi giorni.

Vedo anche un revival del Covid. Ogni tanto si legge qualche notizia: stanno aumentando i casi, vedi l’aspetto eclatante dei ciclisti del Tour de France, che si presentavano poi tutti mascherati alle conferenze stampa. Si vuole riprendere l’unico vero meccanismo di controllo, che è quello della paura.”

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