Giudice tedesco condannato a 2 anni per aver decretato contro l'obbligo delle mascherine a scuola: non costituzionale • PRESSKIT

Giudice tedesco condannato a due anni di carcere con la condizionale per “cattiva condotta giudiziaria”, per aver decretato in una sentenza che l’obbligo di mascherine a scuola non è costituzionale.

Il caso risale all’8 aprile 2021, quando il giudice Christiaan Dettmar del tribunale della famiglia del distretto di Weimar ha stabilito che due scuole nel distretto

non potevano imporre l’obbligo di indossare mascherine,
dovevano continuare le lezioni di persona
non potevano costringere gli alunni a fare il test “Covid”.

“Si trattava di una causa in materia di tutela dei minori ai sensi del § 1666 commi 1 e 4 del Codice civile tedesco (BGB), che una madre aveva avviato per i suoi due figli, rispettivamente di 14 e 8 anni, presso il tribunale della famiglia locale”, spiega il blog sui diritti umani. “Aveva sostenuto che i suoi figli subivano danni fisici, psicologici e pedagogici senza alcun beneficio per i bambini o per terzi. Allo stesso tempo, ha affermato che ciò costituiva una violazione di una serie di diritti dei bambini e dei loro genitori ai sensi della legge, della Costituzione tedesca (Grundgesetz o Legge fondamentale) e delle convenzioni internazionali.

Dopo aver ascoltato le testimonianze dei periti, il giudice si è pronunciato a favore della madre, scrivendo nel suo verdetto:

“Questi sono i rischi [perl’obbligo di mascherne]. A causa dell’obbligo di indossare mascherine durante l’orario scolastico e di mantenere le distanze gli uni dagli altri e dalle altre persone, i bambini non solo mettono in pericolo il loro benessere mentale, fisico e psichico, ma vengono anche già danneggiati. Allo stesso tempo, ciò viola numerosi diritti dei bambini e dei loro genitori previsti dalla legge, dalla Costituzione e dalle convenzioni internazionali”.

Due settimane dopo aver emesso questa sentenza, la polizia ha perquisito la sua casa e il suo ufficio e gli è stato sequestrato il cellulare.

E ora, due anni dopo, è stato riconosciuto colpevole di “cattiva condotta giudiziaria” e inizialmente condannato a due anni di carcere (la corte da allora ha sospeso la pena). “Cattiva condotta giudiziaria”, semplicemente per essere in disaccordo con il governo.

La libertà di parola è la prima e più vitale libertà, senza di essa nessuno è veramente libero. Una magistratura indipendente è necessaria per preservare qualsiasi tipo di giustizia, i giudici che semplicemente annuiscono agli editti del governo sono gli elementi costitutivi degli stati autoritari.

La voce della gente e il potere dei tribunali – idealmente – lavorano insieme per chiedere conto al governo.

Eppure, sia nel campo giudiziario che in quello artistico, il sistema giuridico tedesco è ormai una macchina per criminalizzare e punire il dissenso di qualsiasi tipo”.

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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