Difendere l’inviolabilità del corpo con una legge di iniziativa popolare. Si può firmare nei comuni

Dopo green pass e vaccini obbligatori per lavorare un gruppo di giuristi, capeggiati dall’avv. Olga Milanesi, si sono riuniti per fare in modo che non accada più, proponendo una legge di iniziativa popolare per modificare la Costituzione, in modo che l’inviolabilità del corpo sa tutelata sempre e comunque, perché ognuno possa scegliere per sé. Una iniziativa quando mai importante in vista anche delle modiche proposte dall’OMS in caso di pandemia.

Propongono di togliere dall’art.32 della Costituzione, quello che parla di salute, le parole nell’interesse della collettività, in modo da tutele il singolo, ogni singola persona.

“Attorno a questa norma si sono create una serie di cliché che in realtà non rispecchiano quello che era il volere dei padri fondatori e quello che era l’idea dietro alla costruzione di questa norma”, spiega l’avv. Olga Milanesi in una recente intervista a Visione Tv.

“Vediamo che il primo coma prevede che la Repubblica riconosce la salute come diritto fondamentale dei cittadini e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Ora questa locuzione, interesse della collettività, è stata, si è prestata come abbiamo visto a delle interpretazioni assolutamente errate e fuorvianti, addirittura si è arrivata ad affermare, lo abbiamo detto prima con le sentenze della Corte, che l’interesse della collettività possa essere prevalente rispetto al diritto alla salute dell’individuo ed è già una contraddizione in termini perché un interesse non può mai prevalere sul diritto né tantomeno può andare contro il diritto, cioè fino a violare il principio di autodeterminazione di inviolabilità del corpo umano del singolo cittadino.

La prima modifica riguarda proprio questo comma. Abbiamo eliminato questo inciso, interesse della collettività, lasciando integro il resto del comma e quindi stabilendo senza ombra di dubbio che il diritto che deve essere tutelato è quello alla salute dell’individuo, del resto l’interesse della collettività si compone dei diritti dei singoli individui, non vi può essere un interesse della collettività che vada contro, non è possibile in uno stato civile affermare che l’interesse della collettività può essere quello di sacrificare anche un solo essere umano, quindi questo principio di civiltà è necessario che sia espresso con con chiarezza e da qui la modifica al primo com.

Nel secondo com invece abbiamo introdotto una specificazione, cioè il divieto di trattamenti sanitari diretti o indiretti per far sì che sia esclusa anche la possibilità di introdurre un obbligo in modo surrettizio come è stato fatto con il Green Pass e abbiamo introdotto il divieto anche per i trattamenti non solo sanitari ma anche diagnostici, quindi l’impossibilità di obbligare un soggetto a doversi sottoporre necessariamente a uno strumento di indagine per poter esercitare un qualsiasi diritto che gli appartiene per nascita e abbiamo eliminato la riserva di legge, quindi abbiamo dichiarato con estrema chiarezza che lo Stato non può in alcun modo imporre un trattamento all’individuo.

Ovviamente il diritto di scelta è della persona, rimane della persona, quindi io scelgo per me oppure posso scegliere per i miei figli che non hanno la capacità ovviamente di prendere le proprie decisioni e in quel caso è come se scegliessi per me stesso oppure posso scegliere per l’interdetto o l’inabilitato se sono tutore o curatore di qualcuno.

Ma l’importante è chiarire che lo Stato non può intromettersi nelle scelte individuali.

Nel terzo comma quindi abbiamo precisato questo, abbiamo rintrodotto la parte di chiusura del secondo comma del vecchio articolo 32, stabilendo appunto che non possono essere violati i limiti del rispetto della persona umana in nessun caso e abbiamo chiarito che nessuno può essere sottoposto, questo appunto nel caso in cui ci sia un soggetto che debba decidere le cure per conto dell’interesse del proprio rappresentato, nessuno può essere sottoposto comunque ad un trattamento che è rischioso per la sua salute.

E abbiamo introdotto alla fine il chiaro ed inequivocabile divieto di trattamenti sanitari collettivi e generalizzati, quindi un no secco e conciso alle vaccinazioni obbligatorie.

Questa è la modifica dell’articolo 32, rispetto alla quale speriamo di aprire quantomeno un dibattito con la popolazione”.

Per questa legge di iniziativa popolare si può firmare nei Comuni o online qui: https://raccoltafirme.cloud/app/user.html?codice=RISPETTO_PER_LA_SALUTE

Qui trovate l’intervista con l’avv. Olga Milanesi: (https://www.youtube.com/watch?v=A-iytzJDQ9U)

Qui le sentenze della corte costituzionale sull’obbligo vaccinale per il Covid, che dichiarano costituzionale l’obbligo, inammissibile solo se si lavora da remoto per i sanitari e nullo per i militari.

1- Obbligo vaccinale per i sanitari non irragionevole né sproporzionato per la Corte Costituzionale

2- Per la Corte Costituzionale il tampone non può sostituire la vaccinazione per il personale sanitario

3- Pubblicata la sentenza sull’obbligo vaccinale: perché è inammissibile se si lavora da remoto

4 – La sentenza della Corte, contraria alle precedenti, che dichiara illegittimo l’obbligo vaccinale per i militari: La sentenza della Corte Costituzionale che toglie l’obbligo vaccinale alle forze dell’ordine

5- Sentenza della Corte Costituzionale 20 luglio 2023: La corte costituzionale insiste sull’obbligo vaccinale. Irricevibile il ricorso di uno psicologo che lavorava a distanza

6 – Sentenza della Corte Costituzionale 27 luglio 2023 – Corte Costituzionale sull’obbligo vaccinale dei guariti: “valutazione tecnica sulla scorta dei suggerimenti che la scienza specialistica può dare in un determinato momento storico”

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