Danni ai medici per la gestione pandemica: denunce archiviate. Il punto durante la Commissione Covid di Anao Assomed

Durante la prima seduta della commissione Covid, un tema cruciale ha riguardato i contenziosi giudiziari che coinvolgono i medici in relazione alla gestione della pandemia. Uno dei commissari ha chiesto chiarimenti sulle cause legali in corso, chiedendo: “Risulta che ci sono dei contenziosi in corso di medici o vostri iscritti per le vicende legate al Covid che hanno chiesto i danni perché sono stati esposti?”.

“Io ero a Piemonte avevo fatto un esposto in procura contro la Regione che però è stato archiviato”. ha detto in Commissione Chiara Rivetti, segretario regionale di Anao Assomed. “Ci sono stati dei momenti tremendi in cui se qualche collega un po più prudente proprio all’inizio i primissimi giorni andava in giro con la mascherina era stato minacciato di provvedimento disciplinare perché metteva allarme tra i parenti e i pazienti, quindi state le cose. Le denunce sono state fatte ma sono finite lì, anche se le abbiamo denunciate pubblicamente.

Chiara Rivetti, segretario regionale di Anao Assomed, ha confermato che queste denunce non si sono trasformate in azioni legali di vasta portata. Tuttavia, ha messo in luce che una delle problematiche principali sollevate dai medici riguardava il mancato isolamento del personale sanitario esposto al virus. “Una delle rimostranze più efficacemente messe in evidenza era che i medici non venissero messi in quarantena, nonostante fossero potenzialmente in grado di infettare”. Questo, secondo Rivetti, ha creato un contesto di rischio per i medici, che si sono trovati esposti senza adeguate misure di protezione.

Nonostante le numerose segnalazioni e denunce pubbliche da parte delle associazioni dei medici, molti dei contenziosi legati alla pandemia sembrano essersi conclusi senza conseguenze giudiziarie rilevanti. Le cause legali avviate, come quella citata dal commissario contro la Regione Piemonte, sono state archiviate. Anche le minacce di provvedimenti disciplinari verso i medici precauzionali non si sono concretizzate in azioni formali.