Covid: “prevalenza dei contagi sul lavoro tra il personale dell’ambito sanitario”, rapporto Inail. Erano tutti vaccinati

“L’analisi per professione dell’infortunato conferma la prevalenza dei contagi sul lavoro tra il personale dell’ambito sanitario, coinvolto in circa i tre quarti del totale delle denunce, prima fra tutte la categoria dei tecnici della salute, con il 37,9% dei casi (in tre casi su quattro donne), l’82,3% dei quali relativi a infermieri. Seguono gli operatori socio-sanitari con il 16,0% (l’80,7% donne), i medici con il 9,4% (oltre la metà donne, più di un terzo internisti e generici), gli operatori socio-assistenziali con il 5,4% (l’85,4% donne) e il personale non qualificato nei servizi sanitari (circa l’80% ausiliari, ma anche portantini e barellieri) con il 4,4% (72,8% donne)”, così l’ultimo rapporto Inail certifica nei numeri come le vaccinazioni obbligatorie contro il Covid non hanno impedito i contagi, e di conseguenza anche l’inutilità del super green pass per accedere al lavoro.

“In termini di incidenza, il settore sanitario ha avuto tra febbraio e giugno 2021 riduzioni, per poi mostrare segnali di ripresa nel secondo semestre dell’anno, proseguiti e addirittura amplificati nel 2022, in cui si sono registrati livelli di incidenza molto vicini a quelli osservati nei periodi più acuti della pandemia.

Anche rispetto alla professione dell’infortunato si osserva in generale, dopo i due picchi in corrispondenza di marzo e novembre 2020, un calo significativo delle denunce a partire da febbraio-marzo 2021, con incidenze in riduzione per alcune categorie, tra le quali le professioni sanitarie che, tuttavia, nel secondo semestre dell’anno e ancor di più per buona parte del 2022 mostrano segnali di ripresa.

Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Inail, sarà comunque necessario attendere il consolidamento dei dati, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia. Inoltre, giova ribadire che i dati Inail sono un sottoinsieme del fenomeno osservato a livello epidemiologico dall’ISS, non essendo oggetto della tutela assicurativa Inail, ad esempio, una specifica platea, anche particolarmente esposta al rischio contagio, come quella dei medici di famiglia e dei medici liberi professionisti”.

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