Due clamorose bugie sul riscaldamento globale e come sono state create “scientificamente”

Il riscaldamento globale ci viene contrabbandato come colpa, per fermarlo dobbiamo spendere e spendere. Ma in molti ormai si chiedono se questa teoria non sia una truffa ai danni dei cittadini.

Ecco due grandi bugie sul riscaldamento globale e come sono state create “scientificamente”

(Uno) E’ l’estate più calda dei sempre. Non è vero. I dati arrivano da un rapporto formulato in modo dell’Agenzia spaziale europea (ESA) del 13 luglio, che inizialmente parlava di temperature “dell’aria”. La precisazione è importante. Il rapporto dell’ESA e solo in secondo momento chiariva che si riferiva alla temperatura superficiale, presa “a terra”. Le temperature che vengono comunicate a tutti noi dai meteorologi vengono prese a 2 metri dal suolo, all’ombra, e sono molto più fresche di quelle misurate direttamente sulla superficie terrestre. Questa differenza cruciale è passata completamente inosservata ai media e ai giornalisti che hanno riferito di nuove temperature record. Quando il trucco è stato scoperto dai lettori attenti, la notizia si era già diffusa in tutto il mondo.

Qui il link all’articolo dell’Agenzia spaziale europea: https://www.esa.int/Applications/Observing_the_Earth/Copernicus/Sentinel-3/Europe_braces_for_sweltering_July

L’ESA ha quindi emesso un chiarimento che spiega la differenza tra la temperatura superficiale e la temperatura dell’aria a 2 m dal suolo, ma ha continuato a lasciare il tutto in modo equivoco: “la temperatura della superficie terrestre indica quanto è calda la “superficie” della terra. La temperatura dell’aria indicata nelle nostre previsioni meteorologiche giornaliere è una misura di quanto è calda l’aria al di sopra del suolo”. L’ESA non si è preoccupata, cioè, di menzionare che la temperatura superficiale è molto più alta della temperatura dell’aria a 2 metri, cosa che avrebbe chiarito il tutto.

Nota bene: i display della temperatura in autostrada in estate segnano le temperature dell’aria ma chiunque sa che il manto stradale può essere più caldo di oltre 10 gradi rispetto all’aria, a seconda della superficie e del colore.

Né l’asfalto né il mare riscaldano l’aria, quello lo fa il sole.

(Due) Uno studio e un articolo sulla Groenlandia libera dai ghiacci 400.000 anni fa, entrambi pubblicati il ​​20 luglio, vanno in una direzione simile.

Lo studio lo trovate qui: https://www.science.org/doi/10.1126/science.ade4248.

Un geoscienziato ha colpito la nota di panico perché il crollo “indica un futuro caldo, umido e in gran parte privo di ghiaccio per il pianeta Terra, a meno che non possiamo ridurre drasticamente la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera“.

Lo studio evita meticolosamente la prova dell’affermazione. Il problema di questi studi è il riferimento su cui si basano: la concentrazione di CO2 di 270 ppm 400.000 anni fa, durante l’ultima glaciazione. Nella cosiddetta curva di Keeling, che è la base per tutte le affermazioni di CO2 come causa, viene data una concentrazione di CO2 di 270 ppm 400.000 anni fa, un valore che prevaleva anche in Europa nell’ultima era glaciale intorno al 1700.

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Per non dimenticare: “Ridurre la popolazione contribuirebbe a mitigare il riscaldamento globale”, titola Le Monde

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