L’analisi del ciclo di vita di UC Davis indica anche che diverse stime dell’impatto climatico dell’ACBM dipendono da nuove tecnologie che non esistono ancora o che è improbabile che funzionino.
Ad esempio, è stato suggerito che l’idrolizzato di cianobatteri potrebbe essere coltivato in stagni di cemento aperti, quindi “raccolto, sterilizzato, idrolizzato e utilizzato come terreno di coltura per cellule animali”. Il problema è che questa tecnologia non è attualmente in uso, né è vicina all’essere fattibile”, osservano gli autori.
In breve, le affermazioni a sostegno dell’industria della carne coltivata sono una farsa, come l’idea che la carne coltivata sia un’opzione più verde si basa su tecnologie inesistenti piuttosto che su tecnologie già in uso.
Un altro problema, secondo lo studio, è che diversi rapporti sull’impatto climatico dell’ACBM si basano su tecnologie irrealistiche che sono inesistenti o difficilmente funzionanti. Un esempio di ciò è uno studio che ha calcolato le emissioni di carbonio della produzione di ACBM attraverso l’uso di idrolizzato di cianobatteri come materia prima per le cellule. Tuttavia, i ricercatori dell’attuale analisi sottolineano che questa non è una tecnologia o una materia prima attuale o fattibile per la proliferazione delle cellule animali.
“È probabile che l’impatto ambientale della produzione di ACBM a breve termine sia di ordini di grandezza superiore alla produzione media di carne bovina se viene utilizzato un mezzo di crescita altamente raffinato per la produzione di ACBM”, ha concluso lo studio.
Qui lo studio completo: https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2023.04.21.537778v1.full.pdf
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