La Marcia delle Libertà è arrivata a Padova. L’8 gennaio la destinazione è Vicenza

Tra gli applausi di molti padovani (e sotto gli sguardi dei poliziotti in divisa antisommossa), Paolo Sceusa oggi è entrato nella città di Padova. E con lui, dopo di lui, sono arrivati anche i tanti che si sono uniti alla Marcia delle Libertà, che quest’oggi le forze dell’ordine hanno invano cercato di fermare, prima con un picchetto all’altezza del comune di Stra, creando un cordone di agenti tra Noventa Padovana e la zona industriale di Padova, poi circondando con camionette e manganelli Prato della Valle, la più grande piazza della città di Padova, che dalle 16,30 si è riempita di giallo e arancione: i colori del sole che identificano i partecipanti alla Marcia delle Libertà.

Una Marcia che non è una manifestazione, ma una semplicemente marcia pacifica, senza cartelli né striscioni né comizi. Che avviene senza bloccare e senza intralciare niente e nessuno. E la cui valenza è chiara a tutti. Anche perché, come dice Sceusa: «gli ultimi obblighi imposti dal governo non fanno altro che aggiungere motivazioni alla marcia».

Proprio per questa la questura tenta di fermarla e comunica che l’organizzatore della manifestazione verrà denunciato per mancato preavviso (preavviso di che? Di una libera camminata pacifica?) e che trenta persone saranno sanzionate “per aver partecipato ad una manifestazione dinamica in zona gialla,non consentita dalla normativa anti-Covid”. Ma la pacifica e granitica forza di volontà dell’ex presidente emerito di Sezione della Corte di Cassazione e delle migliaia di persone che in tutta Italia si sono già messe in marcia assieme a lui sembrano inarrestabili. E davanti ai blocchi messi in campo dalle forze dell’ordine Sceusa ha sorriso e li ha ringraziati. «Chi marcia lo fa individualmente. Capita che si generino aggregazioni fra marcianti. Separarli non fa altro che moltiplicarne all’infinito i tronconi».

Così domani, sabato 8 gennaio, va in scena la terza tappa, come ha dichiarato alle 18,30 lo stesso Sceusa: «Domattina riprenderò la mia marcia verso Vicenza lungo la ciclovia Vicenza-Padova. Ora di partenza, a piazèr». A piacere: cioè ognuno parta quando vuole. Ci si incontra lungo la strada, perché si condivide una strada. Liberamente e pacificamente. E più tronconi ci saranno: meglio sarà!

E alla Marcia delle Libertà partecipa anche chi non cammina, come le tante famiglie che in questi primi due giorni hanno accolto i marciatori lungo la strada, offrendo the caldo coi thermos, panini e piatti di pasta, improvvisando canti e sorridendo gioiosi sulle note delle fisarmoniche.

Per restare aggiornati sulla marcia basta seguire Paolo Sceusa sul suo canale Telegram o su quello della Marcia.

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