Conte in commissione Covid vuole fare tutto: testimone e commissario, cosa ha detto. “Non vorrei che tutto questo si traducesse in un vorrei ma non posso”, on. Buonguerieri

Riportiamo le parole di Giuseppe Conte dette durante la Commissione Covid del 15 ottobre 2025. Vuole assumere un doppio ruolo: commissario e testimone, ma non accetta di essere sospeso, neppure il giorno della testimonianza, perché teme di non poter poi rientrare in Commissione con il suo ruolo attuale.

“Presidente,” inizia così la richiesta di Giuseppe Conte per essere ascoltato dalla Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul Covid-19, “in riscontro alla sua lettera, la informo che sono ben desideroso di poter offrire il mio specifico contributo all’accertamento dei fatti riguardanti la gestione dell’emergenza sanitaria e le misure adottate per affrontare l’emergenza epidemiologica di cui è oggetto la presente Commissione. Pur nell’ambito di un perimetro di indagine che nasce profondamente ristretto e anche a fronte di un approccio metodologico che appare originariamente iniziato a causa della deliberata volontà delle forze di maggioranza di tenere fuori dal quadro di approfondimento la gestione sanitaria a livello regionale, credo che un contributo diretto alla conoscenza dei fatti, alla luce del ruolo istituzionale ricoperto e della esperienza e conoscenze acquisite. E questa la ragione, d’altra parte, che mi ha indotto a rendermi disponibile a far parte di questa Commissione.

Attendo di conoscere, pertanto, le determinazioni dei Presidenti di Senato e Camera per valutare le forme e i modi attraverso cui questo mio contributo potrà essere acquisito, avendo cura che non si determinino incompatibilità, neppure successive, con il ruolo di componente della Commissione a cui non intendo rinunciare.”

“Quindi, è disponibile ad essere audito il presidente Conte?”, chiede il presidente di commissione.

“Assolutamente sì, ovviamente aspettiamo, come dicevo, le determinazioni dei presidenti, perché stiamo parlando anche a futura memoria di un componente della Commissione”.

Presidente: “Al momento non abbiamo determinazioni dei presidenti; io prendo di buon grado la sua volontà di essere udito e poi anche una valutazione della Commissione, eventualmente udirla, nel senso che credo siano di rilevanza sia la volontà della Commissione sia la sua, motivo per cui gliel’ho chiesto. Credo che ci saranno tutte le possibilità per udirla. La volontà mia c’è assolutamente, come scritto nero su bianco. Anche perché, come hanno fatto altri membri di Commissione nella precedente seduta, che non potevano venire, lei è membro di Commissione, ma se lei vuole essere audito, si può eventualmente dimettere per la seduta nella quale viene audito, così formalmente non è membro di Commissione, e poi reinserirsi. È un’ipotesi che è anche questa, che è avvenuta anche questa in passato e quindi c’è il margine. Se vogliamo rimanere sulla forma, guardi, la mia disponibilità c’è”.

Conte: “Le modalità, le sta parlando di mie dimissioni che non intendo assolutamente rassegnare.”

Presidente: “No, ma non sono permanenti. Ad esempio, nella precedente seduta, il commissario Malan e un altro commissario non potevano partecipare, c’era il voto. Si sono dimessi per solo quella seduta e poi sono stati risostituiti e messi. Non potevano partecipare perché fecero delle votazioni concomitanti, non riuscivano a partecipare e alla prima seduta sono stati non sostituiti perché la sostituzione in queste commissioni non è possibile, ma si sono, tra virgolette, il gruppo li ha tolti dalla Commissione e poi dopo la seduta successiva o quella dopo ancora non mi ricordo quale si sono reinseriti. Quindi questa è una possibilità che comunque abbiamo sempre che anche lei che eventualmente, se ci sono degli ostacoli di formalismi che si intramettono con la sua volontà, possono essere, tra virgolette, superati. Glielo dicevo perché è una possibilità in più, perché io prendo atto della sua volontà, ecco, e quindi siccome la volontà per me delle persone vale sempre e la volontà dei commissari vale sempre più dei formalismi. E visto che i formalismi… Presidente Conte”.

Commissario: “Guardi Presidente, volentieri do anche il mio contributo per dire che se è vero, come viene detto, che non si vuole rimanere alla forma ma entrare nella sostanza, è chiaro che si potrebbe porre il problema per cui, nonostante la volontà espressa dall’onorevole Conte, il commissario e quindi il componente di Commissione possa essere incompatibile con l’audizione. Se è vero, e io non ho elementi per dubitare di quel che ha detto il collega Conte finora, che la volontà di essere audito supera i formalismi, è chiaro che nel momento nel quale chi è deputato a dichiarare se il commissario può essere audito o non può essere audito, nell’ipotesi nella quale venisse dichiarata la non audibilità, è chiaro che va superata la forma con un atto di sostanza e l’unica maniera per superarla è effettivamente far sì che i due ruoli non coincidano in uno stesso momento, l’audito e il componente di Commissione. Per fortuna nostra, proprio per dar seguito alle volontà che apprezziamo dell’onorevole Conte, c’è modalità tecnica per poter superare questa questione, si tratta soltanto di confermare la volontà, non soltanto a parole ma anche nei fatti, per poter avviare l’audizione che è sicuramente un’audizione molto preziosa. Grazie.

Conte: “Mi avete fatto un esempio che non ha nessun rilievo e rilevanza per il caso di specie perché state parlando di colleghi che erano impegnati in altre attività parlamentari, si sono dimessi, se ce ne fosse stata necessità, non lo so, lascio la valutazione a chi lo ha fatto, e poi si sono fatti rinominare, mi pare di capire. Ma qui c’è un problema di continuità dell’attività della Commissione, cioè il problema è superare, perché questo ostacolo potrebbe essere opposto perché non è facile, come dire, parlare in una veste e la volta successiva comparire in un’altra veste. Questo è il punto. Quindi non è che se io per quell’occasione in cui vengo qui in veste di audito è chiaro che mi sono dimesso, ma poi non posso più ritornare componente perché qualcuno mi potrebbe ragionare e a fondamento di incompatibilità successiva. Quindi qual è la garanzia per cui posso non rinunciare al mio ruolo di componente? Dobbiamo trovare, è un caso, credo che non ci siano precedenti, è un caso che valuteremo insieme, ma vorrei la garanzia, che l’ho già detto, non intendo rinunciare al ruolo di componente, vorrei anche chiarire, l’ho già detto, che i Presidenti di Camera e Senato sono stati sollecitati dal Presidente Lisei, non da me.

Se non volete attendere le loro determinazioni e una vostra decisione, andiamo avanti e troviamo la formula che garantisca la continuità della mia attività in questa Commissione a dispetto del fatto che posso in una singola occasione, sessione, essere audito informalmente come contributore ai lavori della Commissione, ma dobbiamo creare una garanzia perché io possa, e non intendo dimettermi, perché non ho nessuna garanzia nel momento in cui poi ricompaio che non mi venga opposta l’incompatibilità, chiaro? Perché, ripeto, è un artifizio di questo Presidente, perché i temi dell’incompatibilità, in particolare del conflitto di interessi, è un tema che deve essere sollevato, deve essere apprezzato dal Presidente della Camera di Appartenenza. Questo è il tema del conflitto di interessi, che sia precedente o successivo”.

Presidente: “Io ho semplicemente detto, ed è il motivo per il quale gli ho chiesto se era disponibile, che per quello che mi riguarda la sua disponibilità e la sua volontà di essere audito, come ho detto tra l’altro anche in un ufficio di Presidenza, è un fatto importante, precedentemente anche a quando le ho mandato la richiesta. E credo che la volontà di un commissario di essere audito, per quello che mi riguarda, al netto dei formalismi e delle forme, credo che superi anche eventuali altre obiezioni, che non le consentono di rimanere in Commissione e che le consentono di essere audito. Ed è il motivo per il quale ho detto che quella è un’ipotesi eventualmente dovrà essere valutata e dovrà essere apprezzata non dal sottoscritto, ma ci sono Presidenti di Camera e Senato, ci sono uffici per i regolamenti, c’è l’Aggiunta per i regolamenti, quindi è un tema che valuteranno anche loro. Dico e ripeto che la priorità è audirla, la priorità è consentirle di essere audito, quindi secondo me, quando ci sono queste volontà, le commissioni, di fronte a tutta la Commissione che vuole udirle, di fronte a lei che vuole essere udito, secondo me la forma e i modi si troveranno, premesso che non è una cosa che avverrà domani, perché anche se la udiremo, avverrà più avanti, probabilmente nel tempo, perché adesso l’ordine dei lavori è altro.

La mia volontà è di superare, visto che c’è una volontà condivisa dalla Commissione e una volontà anche del soggetto di essere udito, è di superare, nelle forme e nei modi del regolamento, gli ostacoli che si possono frapporre. La mia firma determinazione è far sì che lei venga udito, come da lei richiesto e come richiesto da tutta la Commissione. perché la forma, lei avvocato come me, ha un’importanza, ma la sostanza spesso prevale sulla forma. Quindi era importante recepire la sua volontà, è importante recepire che anche la sua volontà è di superare gli ostacoli”

Conte: “Su questo poi ci rimetteremo ovviamente a chi deve decidere regolamenti, l’Aggiunta per il regolamento se lo deve decidere l’Aggiunto o ai Presidenti di Presidente, come ho anticipato anche nella lettera, il tema ovviamente riguarda, andiamo a costituire un precedente, quindi è bene definire bene il perimetro, le forme e i modi anche a futura memoria, altri componenti, perché preannuncio già che chiederemo l’audizione di altri componenti che possono dare un contributo importante anche nel perimetro dell’indagine. E quindi confido che anche gli altri componenti della Commissione testimoneranno la mia stessa volontà di essere auditi. Quindi andiamo a definire modalità che non riguardano solo il sottoscritto, riguardano altri componenti in questa Commissione ed è futuro tutte le future Commissioni, oltre a quelle già in corso”.

Presidente: Questo ovviamente io chiesto lei perché lei è stata l’unica richiesta di un componente di audizione che mi è arrivata la richiesta al momento, poi se mi arriveranno le altre chiaramente valuteremo anche le altre. Tra l’altro come ci siamo detti con il suo collega, tra virgolette in Uffizio di Presidenza, cioè nel senso rispetto all’ordine dei lavori che ci siamo dati, perché nell’ufficio di presidenza abbiamo deciso di audire all’unanimità tutti assieme i familiari delle vittime, le sigle sindacali, i familiari dei guariti a cui ci tiene particolarmente il collega Golucci, i familiari o le rappresentanze delle forze dell’ordine. Questo è il primo ciclo di audizioni che abbiamo deliberato. Quindi lei esce completamente da questo ciclo di audizioni e la sua audizione eventualmente è a venire e questo ci facilita le cose, tra virgolette, perché chiaramente ci dà la possibilità di superare gli ostacoli che sono presenti”.

Onorevole Buonguerieri: “Grazie Presidente. Guardi, da ultimo, a fronte anche di tutte le riflessioni e gli scambi che sono stati fatti fino adesso, io credo nel rispetto di tutti i cittadini e soprattutto di tutti coloro, e ne abbiamo ascoltati tanti che hanno avuto anche un decesso in famiglia, credo che si debba quantomeno molta chiarezza sul punto e tanta trasparenza. Quindi io nel tentativo di raggiungere chiarezza e trasparenza faccio una domanda molto semplice, molto secca all’onorevole Conte, che così magari ci aiuta a capire. Dovesse essere l’unica soluzione per essere audito, e ripeto, la sua volontà la dichiarata in maniera chiara, quella di dimettersi da componente della Commissione, se ho ben capito questa eventuale unica soluzione l’On. Conte la esclude all’origine, perché ci sarebbe anche la possibilità di dimettersi pro tempore, come abbiamo detto noi e abbiamo eventualmente messo sul tavolo del ragionamento, e anche questa disponibilità della dimissione protempore per poi rientrare la escluderebbe all’origine, perché non vorrei che tutto questo si traducesse in un vorrei ma non posso, questo è un po’ il senso, nel senso che do la mia disponibilità però nei fatti non è possibile concretamente che questa disponibilità si realizzi e quindi mi dispiace, io l’atto l’ho fatto ma poi non posso essere audito e non è colpa mia. Questo io ritengo che sarebbe molto irrispettoso nei confronti di tutti gli italiani”.

Conte: “Collega, qui non stiamo a scherzare. Qui sono successi fatti seri, di cui ognuno si assume la responsabilità e se io sono qui in questa Commissione è perché avverto la responsabilità di aver gestito una pandemia in prima persona con la massima autorità di governo quando altri stavano a scherzare, dicevano tutto e il contrario di tutto. Quindi io non le permetto di star qui a speculare sulla mia volontà, nero su bianco, di voler offrire il mio ruolo di componente. Perché ci sono dei presidenti di Camera e Senato che hanno questa responsabilità e c’è un presidente. Quindi lei non si arroga il diritto di garantire che se io una volta ho udito posso ritornare a fare il commissario perché non ha nessun potere di questo tipo, né credo che lo stia motivando sul piano giuridico”.

L’audizione della Commissione Covid è stata trasmessa in diretta sulla sulla Tv della Camera dei Deputati (qui il link alla diretta)

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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