Moldavia: i manifestanti offrono fiori alla Polizia che li blocca. Chiedono le dimissioni del governo

Hanno offerto fuori in segno di pacificazione alla polizia che li ha bloccati, ma anche a simboleggiare il funerale della democrazia. L’opposizione incolpa la leadership del Paese per la crisi energetica e ne vuole le dimissioni. In Moldavia sono settimane che le persone scendono in piazza contro il governo. Siamo arrivati all’ottava domenica delle manifestazioni anti-governative organizzate dal Partito Şor.

I cittadini esprimono la loro insoddisfazione per gli alti prezzi dell’energia e il calo del tenore di vita. Inoltre, i manifestanti chiedono le dimissioni del presidente Maia Sandu e del governo. La colonna dei manifestanti è guidata da deputati del partito Şor e del Partito Comunista della Repubblica di Moldova.

La polizia ha perquisito il partito di opposizione Shor e ha arrestato otto dei suoi rappresentanti. Il partito considera ciò una misura di intimidazione e persecuzione politica.

Domenica 6 novembre hanno organizzato manifestazioni per le strade della capitale della Repubblica di Moldova. Dal viale principale di Chisinau hanno cercato di entrare nella piazza della Grande Assemblea Nazionale, ma sono stati bloccati da cordoni rinforzati di forze di polizia speciali con scudi e manganelli. La polizia ha iniziato a trattenere i partecipanti più attivi all’azione per portarli alle stazioni di polizia. Le donne che si trovavano nella zona hanno iniziato a offrire fiori alla polizia in risposta al loro intervento.

Secondo un comunicato della polizia, citato da Newsmaker.md, circa 1.700 persone hanno partecipato alla protesta nel centro di Chisinau. I rappresentanti del Partito Şor accusano la polizia di aver vietato il movimento di 30.000 persone nella capitale. “La polizia ha creato filtri dalle squadre mobili su tutte le rotte che portano alla capitale e ha vietato la circolazione di minibus e bus”, si legge in un comunicato della formazione.

Il ministro dell’Interno, Ana Revenco, in un’intervista alla stampa rumena ha affermato che dietro le proteste in Moldova ci sono “criminali latitanti” e Mosca, e “la posta in gioco è la destabilizzazione della Repubblica di Moldova per ottenere un Paese indebolito e usarlo come merce di scambio nello spazio europeo”.

Ursula von der Leyen annuncia una visita a Chisinau, senza, però fissarne la data. I giornalisti scrivono che il capo della Commissione europea ha annunciato domenica sera, 6 novembre, di aver avuto “una buona conversazione” con la presidente della Repubblica moldova, Maia Sandu, con la quale ha discusso della “terribile” situazione energetica in Moldova.

Leggi le ultime notizie su www.presskit.it

Può interessarti anche: Moldavia: una tendopoli per chiedere le dimissioni del presidente

Seguici su Facebook https://www.facebook.com/presskit.it

Seguici su Telegram https://t.me/presskit

Altri articoli interessanti

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com