Moldavia: una tendopoli per chiedere le dimissioni del presidente

I manifestanti sono già stati dispersi con la forza, ma sono tornati. Vogliono le dimissioni del presidente. Il Paese è allo stremo. Con pensioni da poche decine di dollari le persone non sanno più come fare.

Sono arrivati con dei cartelli in russo e hanno minacciato di dormire in tende davanti al Parlamento fino alle dimissioni dei funzionari eletti. Il movimento è stato promosso e sostenuto dal partito ŞOR.

Il Paese detiene due tristi primati in Europa: è il Paese più povero e di ha l’inflazione più alta (34%).

Diversi leader dell’opposizione, nonché rappresentanti della società civile della Repubblica di Moldova, hanno formato domenica 16 ottobre il Comitato nazionale di soccorso. La nuova struttura ha il ruolo di rappresentare gli interessi dei cittadini, dato che “l’attuale governo del Pas ha usurpato il potere e agisce apertamente contro il popolo”, affermano i rappresentanti del CSN, citati da unimedia. Allo stesso tempo, deve sviluppare politiche e strategie volte a far uscire il Paese dalla crisi e garantire il trasferimento del potere, dopo lo sbarco dell’attuale regime. Decine di migliaia di persone hanno votato all’unanimità una Risoluzione che spiega le ragioni dell’istituzione del Comitato Nazionale di Soccorso

. “Noi cittadini della Repubblica di Moldova, presenti alla Grande Assemblea Nazionale di Chisinau, tenutasi il 16 ottobre 2022, guidati dalla volontà di salvare il Paese dalla dittatura instaurata dal Governo PAS e dalla Presidente Maia Sandu; consapevole della grave situazione in cui si trova la popolazione, a seguito della crisi economica senza precedenti, manifestata da rincari e tariffe, ma anche da decisioni antipopolari e abusive; rispondere alle aspirazioni di centinaia di migliaia di concittadini che, secondo le indagini sociologiche, non possono più far fronte agli aumenti dei prezzi e vogliono un cambiamento nell’attuale governo; tenuto conto del fatto che sia Maia Sandu, sia Governo e Parlamento, non hanno finora reagito alle legittime richieste dei cittadini, espresse attraverso le delibere precedentemente adottate; comprendere il pericolo che incombe sul paese da questo governo nocivo ed estraneo all’interesse nazionale; rilevando che il regime sfida apertamente la volontà dei cittadini e rifiuta ogni dialogo con l’opposizione e la società civile, decidiamo di istituire, con votazione popolare, il Comitato Nazionale di Soccorso (CSN), una struttura rappresentativa a livello nazionale, che mira a far uscire la Repubblica di Moldova dalla prigionia, ripristinare l’ordine costituzionale e restituire ai cittadini i diritti e le libertà di cui erano stati ingiustamente privati”, si legge nella Risoluzione.

La reazione del governo non si è fatta attendere. Maia Sandu, ha affermato che “la sicurezza delle persone è la cosa più importante”, e ha ringraziato le forze speciali per la professionalità e la celerità nel “mantenere l’ordine” nel paese.

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