Il ministro dell’agricoltura olandese si è dimesso, dopo le pressioni esercitate sul governo dalle continue proteste degli agricoltori, scatenate dalla decisione di emissioni di azoto. In tanti, tantissimi hanno visto mettere a rischio la propria attività e, di conseguenza, il proprio sostentamento. Staghouwer ha indicato di essere giunto alla conclusione che “non è la persona giusta” per guidare l’inversione di tendenza nel settore agricolo, con il quale devono essere raggiunti gli obiettivi di azoto. Carola Schouten, il suo predecessore, per il momento sta rilevando il suo portafoglio.
La decisione è stata annunciata in un breve comunicato stampa:
“Il Ministro dell’Agricoltura, della Natura e della Qualità degli Alimenti, H. Staghouwer, ha chiesto a Sua Maestà il Re di dimettersi da Ministro dell’Agricoltura, della Natura e della Qualità degli Alimenti con effetto da martedì 6 settembre 2022. Il Re concesse queste dimissioni nel modo più onorevole, su raccomandazione del Primo Ministro, con il ringraziamento per i molti e importanti servizi resi dal Ministro a lui e al Regno.
Fino alla nomina di un nuovo Ministro dell’Agricoltura, della Natura e della Qualità degli Alimenti, la gestione del Ministero dell’Agricoltura, della Natura e della Qualità degli Alimenti sarà condotta dal Vice Primo Ministro, Ministro per le Politiche della Povertà, la Partecipazione e le Pensioni, dottor C.J. Schouten”.
I motivi della protesta
- ridurre le emissioni e la presenza degli animali negli allevamenti intensivi del 30% entro il 2030
- un taglio nell’ordine delle migliaia di capi di bestiame per quasi 18 mila aziende
- circa 11 mila aziende avrebbero dovuto riconvertirsi o spostare le attività, per evitare la chiusura
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