Fa il punto delle proteste degli agricoltori Alexander Ehrlich. “C’è il potenziale di una resistenza mondiale a livello dell’agricoltura
In Europa le proteste degli agricoltori continuano con forza incredibile in Polonia soprattutto per il 20, quindi dopo domani, è annunciato in Polonia un blocco totale del paese dalla parte degli agricoltori. Fino ad adesso, un’ora fa, erano registrati ufficialmente 84 blocchi. Se uno guarda la mappa della Polonia vedrete che su tutte le autostrade, tutte le strade, anche i confini, soprattutto i confini con l’Ucraina, chiuderanno tutto tutto tutto. E poi non è neanche sicuro che resteranno solo questi 84 punti che hanno annunciato ufficialmente. L’altra volta quando hanno bloccato il paese c’erano 180 registrati, ma in verità erano 500-600 blocchi, nessuno sa quanto vigore avrà.
Blocchi ci sono anche in Inghilterra, da due giorni è bloccato il porto di Dover, importantissimo per le importazioni ma anche per gli spostamenti di passaggeri.
Poi da oggi, ma non ho ancora verificato, ho parlato io stesso direttamente con l’organizzatrice, comunque non ho verificato se l’hanno fatto sì o no, mi ha annunciato cinque ore fa che andavano a bloccare il porto di Algeciras. Il porto di Algeciras al sud della Spagna è il porto principale dell’importo di cereali dall’Africa.
Queste azioni toccano enormemente di riformimento dei supermercati eccetera, in Spagna già si vede che in certe regioni nei supermercati non trovi più tutto, si vedono già conseguenze.
Altri paesi, il paese del Galles è enormemente in strada protestando, proprio a un livello dalla Polonia, dall’Italia, anche più che dall’Italia.
E poi la Grecia, in Grecia gli agricoltori avevano protestato fortemente a fine gennaio, poi si sono un po’ calmati perché il governo aveva promesso di cambiare certe cose, non è successo niente e dicono non aspettiamo mesi, non aspettiamo anni, voi adesso eravate due settimane, non avete fatto nulla e quindi torniamo in piazza e di nuovo in Grecia blocchi dappertutto, anche infrastrutturali.
In Germania sempre la stessa situazione, le media non coprono e la politica ignora quello che si passa, invece si parla solo dell’incidente che c’è stato mercoledì a Biberhaf, dove il partito verde ha fatto un’assemblea del partito e degli agricoltori hanno suonato il clacson dei trattori e urlato messaggi di essere scontenti e quindi i verdi hanno dovuto cancellare il congresso e andarsene. In questa occasione qualcuno ha lanciato un oggetto contro una macchina della polizia, ha rotto un vetro e tutto il paese adesso parla solo di violenza degli agricoltori, chi ha rotto il vetro, nessuno parla del fatto che la polizia ha attaccato gli agricoltori con gas senza motivo visibile, ho visto tutti questi video, non c’era motivo che si vedeva, hanno usato sul comando, si vede che questo signore, questo walkie-talkie, ascolta qualcosa, poi conferma, dice sì e poi prende e attacca gli agricoltori. Quindi senza motivo diretto, senza necessità, su ordine. Di questo non si parla.
Negli altri paesi, cosa vi dico, ho visto proteste qui e là.
In Olanda, venerdì e sabato, no, in Belgio era bloccato il porto di Antwerpen.
In Francia due, tre blocchi autostradali, ma singole azioni.
A Agen, in Francia, hanno bloccato le banche, hanno messo rifiuti agricoli davanti all’ingresso delle banche per segnalare che il problema non si limita alla politica ma anche alle banche che non danno crediti, che non danno mezzi di investimento agli agricoltori.
E poi, sì, Bulgaria, proteste nazionali.
In Moldova è tutto bloccato da una settimana, hanno annunciato lì che continuano al minimo fino a fine febbraio e il 20 parteciperanno, dopodomani, al blocco totale delle frontiere dell’Ucraina, ci parteciperanno probabilmente anche altri paesi, notevolmente Ungheria e la Slovacchia, con l’appoggio della Repubblica Ceca che non ha frontiere comune, comunque arriveranno trattori dalla Repubblica Ceca e poi chiuderanno anche la Lituania e la Latvia, le loro frontiere verso il Belarus.
Vuol dire che l’Ucraina il 20 e forse anche più di solo un giorno sarà completamente bloccata, non riuscirà più a portare prodotti di qualsiasi genere fuori dell’Ucraina.
Vedremo che impatto questo può avere sia un lato sulla politica agricola, sull’altro lato però anche sulla politica, sulla grande politica, diplomazia, la guerra, l’appoggio per l’Ucraina. Questo fattore, la storia degli agricoltori, può in un certo modo anche interferire e avere influsso sullo sviluppo della guerra.
Africa.”Da noi si protesta contro le importazioni delle cereali dall’Africa e loro hanno il problema che infatti esportano tutto quello di cui avrebbero bisogno per mangiare e allora protestano contro le esportazioni. Hanno anche loro la inflazione enorme, hanno fatto certi ultimati fino al 25 febbraio e e se il governo non reagisce hanno annunziato lo sciopero generale nel paese.
India. Poi parlando di sciopero generale c’è nella provincia indiana di Odisha lo sciopero generale già da sabato, da due giorni, non si muove più nulla, lì c’erano prima le proteste degli agricoltori, poi si sono riuniti i medici per gli animali, poi si sono riuniti gli insegnanti, gli studenti, finalmente anche gli ufficiali dello Stato e sabato hanno proclamato sciopero generale, non si muove più niente da due giorni”.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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