I manifestanti hanno marciato al grido di “una decisione, nessuna estradizione” in segno di protesta per convincere il ministro dell’Interno britannico, Priti Patel, a non estradare Julian Assange, dopo la sentenza della massima corte a favore del trasferimento negli Usa. Si stanno moltiplicando nel mondo le manifestazioni a favore di Julian Assange, l’ultima è quella del Messico
Il ministro Patel ha tempo fino al 31 maggio per determinare se il giornalista australiano Julian Assange sarà processato o meno negli Stati Uniti. E’ in gioco la stessa libertà di stampa.
In Messico una marcia pacifica è partita dall’ambasciata americana per recarsi a all’ambasciata britannica, per chiedere la libertà e la non estrazione negli Usa del giornalista.
Il governo degli Stati Uniti accusa il fondatore di Wikileaks di 17 violazioni dell’Espionage Act del 1917 e di aver violato la sicurezza informatica del paese per aver rivelato mezzo milione di file militari segreti che denunciano crimini di guerra in Iraq, Afghanistan e altri paesi.
Se verrà accordata l’estradizione, la decisione avrà un effetto catastrofico sulla libertà di stampa. Assange non ha mentito, ha rivelato i crimini commessi dagli Stati Uniti in guerre lontane dalla loro patria. Per questo la libertà di stampa è in pericolo.
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