Come la procura europea sta tentando di bloccare il processo contro Ursula von der Leyen, la denuncia dell'avvocato che sta seguendo la causa

“Inizialmente, quando il signor Baldan ha sporto denuncia, il 1° è stata effettuata un’indagine, era l’aprile 2023, non ci sono state difficoltà e il GIP ha svolto le sue indagini”, ha spiegato l’avvocato che segue il processo Ursula Gates, sugli sms scomparsi, Diane Protat.

“Arrivato a marzo 2024, dopo la costituzione come parte civile di Polonia e Ungheria, siamo sorpresi di vedere arrivare in questo caso questa Procura europea, che ha fatto una richiesta sorprendente, cioè vedere tutte le parti civili senza interesse ad agire giudicate, quindi chiedete l’equazione davanti alla Camera del Consiglio di archiviazione della causa, da effettuare fermare tutto.

Questa Procura europea è stata creata nel 2021, è un’agenzia dell’Unione europea, secondo me, che è incaricata solo di proteggere il bilancio dell’Unione europea, non è incaricata della tutela dell’interesse generale dei cittadini. I cittadini belgi, nell’interesse generale dei cittadini europei, si occupano solo di una cosa, le questioni di bilancio dell’Unione europea. E questa Procura europea, affermando di aver essa stessa aperto un’indagine dall’ottobre 2022, è venuta ad insinuarsi nella nostra per fermare questa procedura belga, ma allo stesso tempo, la sua direttrice, il capo della Procura europea, la signora Kovezi, che è di origine rumena, potete trovare lei, la signora Laura Kovezi, detto pubblicamente al Parlamento Europeo in due occasioni, nell’aprile 2024 e nuovamente il 1° ottobre 2024, risulta che esso non aveva svolto al riguardo alcun atto di indagine e che non aveva riscontrato alcun sospettoso.

Quindi è ancora difficile da credere, vedo che fa sorridere, ma fa sorridere giallo nonostante tutto, tutti i participi, poiché dal momento in cui Madame von der Leyen è accusata di aver distrutto documenti pubblici, poiché questi sono gli SMS che ha scambiato con il signor Albert Bourla, ed è pacifico che questo scambio di SMS è avvenuto nel quadro della negoziazione di un contratto che è un mercato pubblico, per definizione un mercato pubblico è pubblico, ci sono anche elementi di negoziazione e spiegarci che quando questi messaggi scompaiono non possiamo trovare un sospettato, questo è qualcosa di particolarmente ingiusto. Inoltre, quando un’indagine procede, quando parlo di slealtà, la realtà è che i testi prevedono, quando le indagini sono importanti, almeno la cooperazione tra l’Unione europea e il sistema giudiziario, gli Stati nazionali che potrebbero sequestrare i casi poiché potrebbero esserci interessi concorrenti. Possiamo ancora immaginare che l’Unione Europea possa avere un interesse in questa vicenda, ma ciò non esclude, anzi, l’interesse di tutti gli altri, che è a priori più importante.

Ma la cooperazione avrebbe potuto esserci, ma non è affatto così, si tratta di un’azione ingiusta volta a ostacolare e fermare un’indagine che è andata avanti; se non avesse fatto tanti progressi non ci sarebbero così tante parti civili.”

Al momento della ridesignazione della signora Ursula von der Leyen a presidente della Commissione europea il gip dichiarò che la signora poteva beneficiare dell’immunità.

La cosa è ancora molto curiosa, ma la motivazione della mancata venuta del giudice istruttore è quella di spiegare, o comunque di far intendere, che è stato ostacolato nelle sue indagini da pratiche anomale della Procura europea. Quindi si tratta di una cosa estremamente grave, e forse ricorderete che dopo l’udienza del 17 maggio, la Procura europea ha emesso un comunicato stampa su questo caso, per non dire quale fosse lo stato di avanzamento delle sue indagini, che tutti avremmo voluto, e poi normalmente deve informare l’opinione pubblica, ma semplicemente dire che tutte le difficoltà procedurali sono state colpa del Belgio che non avrebbe conformato la sua legge per consentire l’azione della Procura europea. Allora ricordo i deputati belgi, alcuni dei quali erano ancora vivi, che mi dissero che c’era molta pressione sul piccolo Belgio, ma è proprio così. Il Belgio è al centro di tutta l’attenzione. Normalmente sono le autorità belghe a dover perseguire i casi di corruzione quando si svolgono all’interno dell’Unione Europea. È la sua competenza materiale, è la sua competenza territoriale. E se forse ricordate, all’epoca del caso Qatar Gate e dell’incriminazione dell’ex presidente del Parlamento europeo, la signora van der Leyen rilasciò una dichiarazione dicendo: “Ho piena fiducia nelle autorità belghe, la corruzione è un crimine. E questo era, stavo per dire, per gli altri, ma forse è vedere l’occhio del tuo vicino e non vedere la trave nel tuo. Inoltre, afferma che si tratta di un crimine che deve essere perseguito e che hanno piena fiducia nelle autorità belghe che hanno la giurisdizione per affrontarlo.

Tuttavia, anche in questa ipotesi, è opportuno intraprendere le azioni necessarie per revocare tale immunità, cosa che la Procura europea non ha mai fatto. Quindi due anni di indagini, spiegandoci che non c’è nessun sospettato, che non togliamo l’immunità a nessuno, che non stiamo nemmeno avviando la procedura, e volendo fermare le indagini sugli ospiti che, stanno andando avanti, è è un atto assolutamente anomalo, è un atto di ostruzionismo ed è un atto che mira a proteggere, a nostro avviso, la signora von der Leyen. Lo trovate nelle interrogazioni parlamentari.

Normalmente il PPO ha un accordo di cooperazione con la Commissione Europea. Se stanno indagando su un membro della Commissione, devono informare ufficialmente la Commissione. Dalle interrogazioni parlamentari vediamo che così non è stato. E quindi la riconferma illegale della signora von der Leyen è stata possibile soprattutto grazie alla protezione dell’EPPO, la procura europea, che non ha notificato ufficialmente alla Commissione europea di avere un sospettato. Quindi capite l’importanza di questa menzogna nel controllo parlamentare. Vi ricordo che la Procura europea è stata messa sotto controllo dal Parlamento europeo perché ha la possibilità di abusare del proprio potere. La signora Laura Covesi, procuratore capo di questa procura in formazione, di origine rumena, è stata oggetto di un controllo giudiziario in Romania, dove è stata accusata di corruzione, false testimonianze e abuso di potere. Noi, per lo meno, vediamo qui, abbiamo prove fisiche che dia false testimonianze e che commetta molti abusi di potere. E il modo in cui è riuscita a liberarsi dal controllo giudiziario in Romania è stato quello di diventare procuratore capo dell’EPPO, della procura europea”.

“Il giudice non si presenta? Non si è presentato perché aveva capito che i dibattiti non avrebbero avuto luogo perché il caso era stato ostacolato dalla Procura europea”, ha spiegato il primo querelante, Frédéric Baldan.

“La Procura europea è quindi una costruzione un po’ complicata.
Si tratta quindi di un’agenzia della Commissione europea che stiamo cercando di far diventare una procura federale europea, ma ancora non lo è. Si tratta quindi di una cooperazione rafforzata tra gli Stati membri con l’obiettivo di diventarne uno solo. Non c’è stata unanimità tra gli Stati membri per crearne uno. E quindi si trovano in una sorta di stato ibrido, in cui hanno effettivamente cercato di dichiararsi competenti in materia, quando chiaramente non lo sono.

Abbiamo le nostre prove, è stata la signora Van der Yeun a dircelo, che nei suoi contratti non c’erano soldi dell’Unione Europea,
quindi è certo che il PPO non c’entra niente. Normalmente il PPO, come ha dichiarato la procura, doveva fissare le udienze presso la Camera d’accusa di Liegi, che è il grado di appello del magistrato che abbiamo visto ieri e la legge prevedeva che dovessero farlo in 15 giorni e volontariamente hanno aspettato diversi mesi prima di richiedere la fissazione delle udienze e non lo hanno fatto.
Non hanno informato i magistrati e quindi hanno nascosto l’informazione, non c’è nessun atto del fascicolo che dimostri che ci fosse o meno una fissazione e sapevano benissimo che agendo in questo modo avrebbero portato tutti in un capannone. Si tratta quindi di un atto doloso e deliberato da parte della Procura europea. Va bene? E il suo unico scopo è ostacolare il procedimento giudiziario contro la signora Van der Leyen.

Non hanno indipendenza nei confronti della Commissione Europea. Sono addirittura, secondo me, incaricati di venire in aiuto di Ursula Van der Leyen perché non ha più altre possibilità per difendersi nel merito. Quindi, visto che è un po’ complicato, per continuare dobbiamo trattare tre argomenti normalmente in tribunale. Questa è la questione dell’incompetenza del Parco europeo, c’è la questione dell’eventuale immunità della signora Van der Leyen
e c’è la questione dell’interesse dei ricorrenti ad agire. Quindi questi sono i tre temi in discussione.

“Oggi abbiamo la seguente posizione, ovvero riteniamo che esista una coalizione di funzionari pubblici tra il capo del Parco europeo chiamato Loura Kovézi e Madame Ursula Van der Leyen, quindi accuso molto chiaramente la signora Van der Leyen per aver sfruttato la sua posizione per indebolire la separazione dei poteri e per aver chiesto a Loura Kovézi di fornire assistenza per ostacolare i procedimenti giudiziari”, conclude il primo querelante.

Qui trovate la conferenza stampa dopo il processo della parte civile

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