Paradossale: inviare armi già comprate all’Ucraina per il bilancio dello Stato non è considerata una spesa… ma cancellare le multe ai non vaccinati sì, se non sono arrivare a prescrizione. La spiegazione del senatore Borghi

“Ci sono nel bilancio dello Stato, purtroppo, delle situazioni che sembrano paradossali”, spiega l’notevole Borghi. “Per esempio, se mando le armi in Ucraina, questo normalmente è uno degli esempi tipici. Dicevo: voi mandate meno armi in Ucraina e togliete le multe. Facciamo, che problema c’è? Il problema è che mandare le armi in Ucraina, paradossalmente, al bilancio dello Stato non costa nulla. Questo è quello che io ho chiesto sin dai tempi del primo decreto sull’Ucraina, che risale ancora alla scorsa legislatura. La risposta che mi arrivò fu: dato che questi armamenti o apparecchiature di questo tipo sono già stati comprati, essendo una roba che lo Stato possiede e che quindi non genera una nuova spesa nell’anno in corso, non ha alcun impatto sul bilancio. Quindi non devo mettere un costo per il fatto che mando delle armi che abbiamo comprato tempo fa in Ucraina.

Questo ha poco senso, perché allora uno dice: “Che faccio, regalo il Colosseo?” Tanto è ammortizzato dai tempi di Vespasiano! Però purtroppo la cosa funziona così. Allora cosa succede? Succede che, per le stesse regole, nel momento stesso in cui ho un possibile incasso derivante da delle multe, che potrebbero anche non essere mai pagate — perché una volta che arrivano queste multe poi tutti fanno causa e magari vincono le cause, o quello che è — ciò non importa. Perché nel momento stesso in cui tu cancelli un incasso prevedibile per lo Stato, allora le cose non sono semplici. Non è che lo puoi fare con un tratto di penna.

Io, che ovviamente all’epoca mi ero attivato da subito, come tutti sanno, per cercare di non far pagare queste multe che ritengo un costo per i cittadini, avevo proposto di rinviarle. Perché? Che cosa cambia? Se tu rinvii una cosa, a quel punto non devi mettere un costo sul bilancio. Se rinvii fino a quando si arriva alla prescrizione, paradossalmente non costa niente. Benissimo, allora praticamente è quello che ho sempre fatto. C’è un motivo per cui esiste una cosa incredibile nelle nostre leggi che si chiama “decreto Milleproroghe”. Perché si fa il decreto Milleproroghe? Perché questo trucchetto si applica a un sacco di altre cose e quindi, per evitare di fare delle cose che impegnerebbero dei soldi del bilancio dello Stato — che sono contati perché purtroppo siamo nell’Unione Europea e dobbiamo dire al centesimo quanto spendiamo —, se metti da una parte, devi togliere dall’altra. Questo sistema consente di andare avanti. Quest’anno c’è stato un intoppo che, secondo me, ha fatto drizzare le antenne a qualcuno. Spero che il governo ponga rimedio in modo definitivo, così evitiamo di doverne riparlare negli anni prossimi.

Il Presidente della Commissione Bilancio, che è di Forza Italia, tale Mangialavori — lo stesso ruolo che avevo io nella scorsa legislatura, quindi so come funziona e cosa può fare il Presidente — ha deciso, nella sua autonomia, perché è uno dei poteri che ha il Presidente della Commissione, di non considerare ammissibile un emendamento presentato dal collega Bagnai. Quest’anno il bilancio si fa alla Camera e l’emendamento mirava a sospendere le multe. Qualcuno si è spaventato, dicendo: “Oddio, adesso le dobbiamo pagare”. Io, invece, vi tranquillizzo dicendo che stiamo cercando altri veicoli legislativi per attuare questa sospensione o cancellazione, qualora il governo valuti, come stiamo suggerendo, che non possiamo rimanere ogni volta in balia dell’umore di qualche Presidente di Commissione. Se tutto andrà bene, riusciremo a sospendere o cancellare le multe anche quest’anno senza problemi. Quindi, non vi preoccupate: nessuno deve pagare nulla”.

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