Depenalizzare l’atto medico vuole dire di fatto negare i risarcimenti. La denuncia della dottoressa Balanzoni, così “si arriva alla decivilizzazione dell’atto medico”

La questione dello scudo penale per i medici non si ferma solo all’interno della professione sanitaria, ma ha anche ricadute su tutta la popolazione. Con la depenalizzazione dell’atto medico “non solo a livello penale, ma a livello civile, viene tutto praticamente dichiarato inesistente e non c’è mai la colpa di nessuno”, denuncia la dottoressa Barbara Balanzoni, per cui, sostiene, sarà sempre più difficile ottenere risarcimenti e giustizia per i propri cari.

“Chi appoggia la depenalizzazione dell’atto medico, non comprende che dalla depenalizzazione dell’atto medico si arriva alla decivilizzazione dell’atto medico”. Una volta che non c’è colpa “poi civilmente non si paga”. La dottoressa Balanzoni sostiene che “nel momento in cui si decide di depenalizzare l’atto medico, in automatico si decide anche che non ci sono i risarcimenti. Sta già succedendo che la medicina “illegale” stia procedendo nella direzione di negare qualsiasi responsabilità medica anche dove c’è la prova con la pistola fumante e anche dove ci sono gli estremi penalistici per andare avanti. Non so se riesco a dare la misura.

Fino a un determinato periodo storico non molti lontano nel civile c’era il riconoscimento della responsabilità medica e quindi c’erano dei risarcimenti”, negli ultimi anni se ne vedono sempre meno, “quindi non c’è colpa. Nordio e Schillaci, stanno portando avanti a sprombattuto le pratiche per depenalizzare l’atto medico e quindi determinare una totale irresponsabilità nel senso di non responsabilità di qualsiasi atto medico nei confronti del cittadino.

La direzione che ne sta derivando è quella di un sovvertimento del sistema vuoi sanitario con una ammistia pro futuro di tutto e anche pro passato. 

Lo stiamo già vedendo rispetto alle cose passate, quello a cui si vuole arrivare, è, secondo me, di sfiduciare a tal punto le persone che nessuno va neanche più dall’avvocato e forse anche quella di fare in modo che spontaneamente le persone si rechino sempre meno in ospedale” e richiedano sempre meno servizi al pubblico. Ricordo che nel 2020 che sono morti a casa un sacco di persone per infarti, ictus …ed ecco che il problema anche del sovraffollamento degli ospedali, delle liste d’attesa si autorisolve”.

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