Morti da vaccino: bisogna arrivare al riconoscimento del danno, non solo dell’indennizzo pecuniario, che non riconosce la correlazione. La denuncia di Barbara Balanzoni

Bisogna arrivare al riconoscimento del danno, non solo dell’indennizzo pecuniario. “L‘indennizzo è una quota ridicola,  sono due lire tanto per metterti buono, come con le infezioni dalle trasfusioni di sangue, la legge praticamente è la stessa”, spiega la dottoressa Barbara Balanzoni.

“Il riconoscimento del danno è un’altra cosa, c’è la dichiarazione di un esso di causa e quindi la sentenza che attesta che c’è stata un esso di causa. L’indennizzo vi ricordo che non presuppone la prova del nesso di causa, quindi chi dice ho avuto l’indennizzo, ha due lire per metterti buono, è sul risarcimento del danno che allora quello è considerato un danno provocato da, e sono anche soldi diversi, sempre pochi, ma parliamo di cifre diverse. Nei casi dei danneggiati da vaccino in realtà le persone che ci sono viste una sentenza di accoglimento della sola domanda di risarcimento.

Io credo che non sarà l’Italia come sempre, l’Italia al massimo si accoda quando cambia il vento, non sarà dall’Italia che si arriverà a qualcosa di nuovo, ma sarà eventualmente e ipoteticamente, questo avverrà nel momento in cui altrove venissero fuori verità tali, per cui allora certe cose non si possono più coprire nemmeno qua”.

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