Gli effetti devastanti su uccelli, animali, piante dell’inquinamento elettromagnetico a cui andiamo incontro con l’innalzamento dei limiti per il 5G

Si tratta di uno tsunami elettromagnetico in cui noi ci troviamo, nostro malgrado, coinvolti e abbiamo ben pochi strumenti per difenderci”, denuncia Luca Rech, consulente in ambito delle biotecnologie, specializzato in protezione e terapia da inquinamento elettromagnetico.

Ci sono studi che dimostrano i danni di questo tipo di inquinamento per l’ambiente. “Lo studio del professor Balmori dell’Università di Valladolid, uno dei massimi esperti mondiali in questo argomento per quanto riguarda gli uccelli, dimostra i danni. I dati raccolti sono molto preoccupanti anche solo in questo ambito. Uccelli come i balestrucci e i gheppi, che prima stazionavano in determinati boschi e posti, quando sono state montate antenne e ripetitori, sono letteralmente scomparsi.

Per esempio, le cicogne, che sono animali che fanno molta fatica ad allontanarsi dal proprio nido, vogliono assolutamente rimanere nei dintorni del proprio nido. Quando vengono installate antenne e ripetitori, si allontanano volontariamente. Questo perché la cicogna è un animale che migra molto e quindi è particolarmente esposta alle radiazioni elettromagnetiche. E qui parliamo solo di uccelli.

Sono stati visti piccioni morti dappertutto nei dintorni delle torri di comunicazione, piccioni viaggiatori che perdono l’orientamento proprio perché si guidano con le onde elettromagnetiche. C’è deterioramento del piumaggio, casi di albinismo, che sono praticamente inesistenti, zoppie. Un numero variegato di stranezze e fatalità si verificano proprio nei periodi di gestazione e in prossimità delle antenne elettromagnetiche.

Per non parlare poi delle api, il cui corpo contiene della magnetite. Le api, per orientarsi, necessitano di comunicazioni elettromagnetiche e uno dei risultati di queste tecnologie è che le api non riescono più a ritrovare la strada per tornare all’alveare. Notando questo, per esempio, per 180 anni hanno fatto un esperimento irradiando degli alveari con le emissioni elettromagnetiche e immediatamente la regina ha deposto un numero infinitamente più basso di uova e l’alveare non ha prodotto né polline né miele.

Quindi stiamo parlando di cambiamenti che non si sono mai verificati prima nella storia, anche perché l’ambiente non è mai stato esposto a emissioni elettromagnetiche così intense come quelle a cui siamo sottoposti in questo momento.

Per esempio, una cosa estremamente preoccupante è che irradiando le rane, ne sono morte al 90%, e stiamo parlando di frequenze che risalivano ancora al 2G o 3G. Il 4G e il 5G, come ci insegnano, sono frequenze completamente fuori da ogni logica.

Quindi immaginiamoci che impatto possano avere sull’ambiente, e ripeto, gli studi sono veramente pochi in questo campo, ma abbastanza per essere estremamente preoccupanti.

Lo stesso discorso vale per le piante, per esempio, diminuisce la circolazione di clorofilla, diminuisce la circolazione dell’acqua all’interno dei sistemi linfatici delle piante. Sono cose che noi scopriremo purtroppo, o i nostri eredi scopriranno nei prossimi decenni, ma già adesso sono a un livello estremamente preoccupante”.

Fonte

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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