5G e elettrosmog: la legge regola la potenza media, ma quella reale durante i picchi di utilizzo è molto più alta, la denuncia dell’ing. Alessandro Ratti

Le nuove norme sul 5G alzano molto più del previsto i limiti, poiché li calcolano facendo una media sulle 24 ore, non sui picchi di utilizzo, che ovviamente sono molto più alti. La denuncia arriva dall’ingegner Alessandro Ratti.

“Analizzando la norma sull’elettrosmog, vediamo che la tensione è stata aumentata da 6 a 15 volt metro, teoricamente aggirando l’ostacolo dei 61 volt metro richiesti dalle multinazionali, cambiando i parametri di misura. La tensione misurata nella media di 6 ore non è uguale a quella misurata nella media di 24 ore, poiché i picchi di utilizzo si concentrano in poche ore del giorno. Probabilmente si tratta di un incremento molto superiore al 300%. La potenza, che si considera in modo quadratico rispetto alla tensione, potrebbe aumentare di centinaia di volte in termini di densità di potenza.

La normativa non pone un limite assoluto sul massimo, ma parla sempre di un massimo su una media, il che non dà nessuna garanzia ai cittadini, poiché potrebbero emettere qualsiasi potenza per brevi periodi”

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