Più antenne, meno alberi, più inquinamento elettromagnetico, più soldi per i Comuni. La denuncia di Alessandro Ratti

È entrata in vigore la nuova legge che per la prima volta nella storia dell’area pubblica innalza i limiti soglia di inquinamento elettromagnetico, facendoli schizzare con picchi particolarmente imbarazzanti”, denuncia l’ing. Alessandro Ratti.

“Il dato lo fornisce l’ARPA Piemonte:

  • più 300% rispetto a prima per quanto riguarda la densità di potenza delle antenne 5G,
  • più 200% per quanto riguarda l’intensità di potenza per le antenne 4G.

Parliamo di numeri importanti, non di un innalzamento insignificante.

Stiamo andando incontro, in realtà già lo stiamo subendo, a un vero e proprio tsunami elettromagnetico perché schizzano i limiti soglia di inquinamento elettromagnetico ma aumentano anche le antenne da un punto di vista di installazione.

Stanno facendo delle stragi. Più antenne, meno alberi. È una strage ambientale. Per quale motivo, mi chiedo, i cosiddetti verdi, gli ambientalisti, non protestano, dove sono su questo tema?

Pensare che l’inquinamento elettromagnetico, l’elettrosmog, non produca effetti di carattere biologico limitandosi soltanto a quelli di carattere termico, è impensabile.

Sostenere che la flora, la fauna, gli insetti insomma non possano avere delle ripercussioni è incredibile, e poi è incredibile vedere come, anche alla luce del sole, certi clamorosi conflitti di interessi vengano avallati anche dalla Corte dei Conti.

Proprio di pochi giorni fa è un documento ufficiale prodotto dall’organo di riferimento costituzionale che in maniera esplicita avalla addirittura la sovrapposizione tra lo Stato, i poteri centrali, le multinazionali e le lobby del 5G.

Chi controlla il controllore? In sostanza, si avalla l’accordo da 4.900 milioni di euro per installare le nuove antenne, che è il vero movente, a mio avviso, che sta dietro la mancata convocazione della conferenza unificata.

Il motivo per cui i sindaci che si sono opposti al 5G, all’innalzamento dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici, non sono stati ascoltati dal governo, è evidente.

L’ANCI, quindi l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, ha sottoscritto questo accordo con cifre importanti, con la lobby, con le multinazionali, con le grandi aziende delle telecomunicazioni, e addirittura trova nella Corte dei Conti un organo che sposa a pieno titolo questo tipo di impostazione.

Sono stati completamente ribaltati i termini e soprattutto i pesi in campo.

Il cittadino diventa l’anello debole dell’intera catena, i poteri forti fanno la voce grossa, le multinazionali vanno avanti con i loro progetti transumani e transumanisti perché non dobbiamo nasconderci dietro un dito.

Il 5G è l’inizio per arrivare al 6G, lo denuncio per l’appunto nel mio nuovo libro, teco uomo. L’internet dei corpi, l’internet dei sensi, la connessione neurale uomo-cervello non può prescindere dalle cose e, visto che parlavamo di oggetti connessi e parlanti, ci stanno già catapultando nelle smart city. Il caso di Venezia, il caso di Trento, la città dei 15 minuti, insomma sta cambiando lo scenario complessivo e tutto questo è possibile grazie allo tsunami elettromagnetico”.

Fonte

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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