Il potere è fatto da un “mix di apparati statali e grandi capitali privati”, da qui derivano le “Crisi sanitarie, climatiche, militari, economiche”, Martina Pastorelli

“Stiamo vivendo un tempo apocalittico inteso come catastrofico perché siamo letteralmente investiti da un processo sovversivo, ultimamente in forte accelerazione, di distruzione dell’umanità”, denuncia Martina Pastorelli in un recente convegno.

“C’è un potere globale senza volto e senza scrupoli che in Occidente governa il governo e, da dietro le quinte, dirige la politica. Questo potere, che è un mix di apparati statali e grandi capitali privati, vuole ridisegnare la società e ricreare l’uomo. Crisi sanitarie, climatiche, militari, economiche sono provocate, tutte allo stesso modo, per imporre transizioni rivoluzionarie.

“Si proclama uno stato di emergenza, totalmente ingigantito dalla propaganda massmediatica e da un giornalismo moderno, diciamolo, che getta la popolazione nella paura e la spinge ad accettare qualsiasi misura, a obbedire ciecamente a restrizioni assurde e sproporzionate per ottenere una promessa, solo promessa, attenzione, soluzione della crisi stessa.

Questa mobilitazione generale della cittadinanza, ora contro il virus, ora contro l’inquinamento, la CO2, il nemico russo, sottopone ogni settore della vita civile a un controllo di sorveglianza perfino più rigoroso di quello previsto per lo Stato di Guerra.

Si determina, cioè, uno stato di eccezione permanente, con cui il sovrano ha il diritto di applicare una legislazione di eccezione che prevede metodi di vertice contraddittori, assurdi e sempre dannosi.

Si vedano i provvedimenti dell’ambito medico-sanitario oppure una politica di riconversione energetica, fino ad arrivare all’essere bellamente accettato ormai da lor signori un olocausto nucleare.

Allora, questo è dovuto al fatto che i provvedimenti che vengono di volta in volta presi non servono a risolvere la crisi, ma a pilotarla verso il risultato successivo che si può ottenere. La censura crescente, tra l’altro, di ogni voce, di ogni contenuto, che non sia conforme, è un sintomo di questa fase, ed è tipica dei contesti bellici quando solo l’informazione ufficiale è permessa perché altrimenti si sfavorisce il movimento.

Il passo successivo è installare, come dicevo prima, cambiamenti ecologici in tutti i settori economici, politici, sociali, ma anche psicologici e quindi antropologici. Da quattro anni noi stiamo andando verso una cinesizzazione del mondo occidentale che ha come scopo il dominio e il controllo delle popolazioni. Questo dispotismo alla cinese è praticato da un’élite mondiale e si nutre di una visione malthusiana, la quale ritiene che ci siano troppi esseri umani.”

Fonte

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