“Si dice proprio nella premessa dell’archiviazione che comunque non è possibile dar conto e prendere in considerazione nessuna delle fonti diverse da quelle che sono considerate la scienza ufficiale, quindi l’attendibilità del dato scientifico del Ministero, del Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria, del Direttore Generale della Programmazione Sanitaria di AIFA e di ISS nel caso delle istituzioni italiane, e poi anche con riferimento a quanto invece è stato detto dalle autorità sovranazionali, quindi EMA, quindi FDA e anche OMS“, spiega l’avv. Angelo di Lorenzo, uno dei legali del team che ha seguito il caso.
“La denuncia ha affrontato tutta una serie di questioni sia di carattere generale ma anche poi tutta una serie di vicende della campagna vaccinale che sono un po’ la declinazione dell’attività di somministrazione: alla somministrazione ad esempio dei bambini, alla somministrazione delle donne incinta, delle donne in allattamento, alla somministrazione delle terze e quarte dosi, quindi l’eterologa, se pensiamo all’off-label delle terze e quarte dosi e mischione, chiamiamolo così.
…E su tutti questi aspetti il ministro Speranza che peraltro è stato interrogato dal tribunale per i ministri e ha scaricato la sua ignoranza di tipo tecnico e scientifico dicendo io mi sono occupato solo della parte politica”.
Nel procedimento da Speranza”viene citato Giovanni Rezza, per esempio, viene citata più volte Aifa, ma si rimanda anche alle responsabilità”, spiega l’avv. Antonella Veneziano “. Cita Rezza “perché era il direttore generale della prevenzione.
Quindi Speranza, lo dice anche il Tribunale dei Ministri, ha seguito solo raccomandazioni che sono state emanate tecnicamente dal Direttore Generale per la Prevenzione che era Rex e quindi in un certo senso anche il Tribunale giustifica l’operato di Speranza dicendo che gli arrivavano dati tecnici che non era in grado di confrontare“
L’ex direttore generale di AIFA, Magrini, “si richiama la difesa di di Speranza, il quale dice che lui ha fatto tutto e organizzato tutto di concerto con il ministro della salute francese, il ministro della salute tedesco, il ministro della salute olandese, richiama dati dell’OMS in cui si dice che il vaccino ha salvato un milione e quattrocentomila persone, richiama l’ISS che dice che in Italia ha salvato 150.000 persone e quindi tutto quello che sarebbe successo anche sulle morti e sugli eventi avversi non sarebbero a lui imputabili? L’archiviazione si ferma su questo, non va a cercare le copre di rischio”.
“Questo è un provvedimento che archivia e quindi chiude una parte del nostro lavoro, ma poi nell’esaminarlo apre tantissime altre porte perché è farcito da una serie di premesse quasi ideologiche portano poi ad una chiusura senza neanche partire”, conclude l’avv. Di Lorenzo.
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