Annunci per una politica contro le persone resi pubblici per farli sembrare meno pericolosi, l’analisi di Marcello Foa

“Quando il World Economic Forum annuncia la quarta rivoluzione industriale, il programma Green, la sostenibilità, eccetera, eccetera, lo dichiara e i media rilanciano un programma che diventa pubblico, non è più segreto, è pubblico”, spiega Marcello Foa, già Presidente RAI e giornalista.

“Quando scoprite che c’è un fondo di venture capital, che vuol dire un fondo di investimento, semplifico al massimo, che si chiama In-Q-Tel, che quasi nessuno di voi ha sentito nominare, aprite la pagina di questo fondo In-Q-Tel e c’è scritto questo è un fondo di venture capital della CIA che investe in società tecnologiche che sviluppano ricerche che possono essere utili per noi e per i nostri alleati. Te lo dichiarano.

Tutte le cose che uno può scrivere nei libri, quello che ho fatto io, è su fonti che sono riuscito a ricavare apertamente. E lui dice ma perché lo dichiarano?

Perché hanno capito se l’utile è nascosto e alimenta il sospetto e se alimenta il sospetto poi la gente si va a intrigare chissà cosa c’è sotto. Se lo dichiari giornalisticamente anche perde l’interesse e nessuno va a indagare su una cosa così e beh lo dichiari e dici boh vabbè allora l’hai dichiarato perde tutto allora hanno capito che è molto meglio dire le cose piuttosto che nasconderle, poi magari non ti dicono la finalità ultima, solo l’obiettivo a breve termine, il loro modo di pensare viene declinato in modo aperto.

Ecco perché capire la società di oggi significa avere l’intelligenza, che non è facile, però bisogna farlo, di decriptare tutti questi meccanismi e dunque avere un quadro più completo.

Pensatori, studiosi contro il pensare comune, persone che hanno sensibilità diverse, ognuno ha il suo modo di vedere le cose, comportano un rischio, che si generi un pessimismo cronico e talvolta una rassegnazione.

Questo è l’errore più grave, perché se si genera la sensazione che non c’è più niente da fare perché siamo messi in un sistema che non è più contrastabile, di fatto noi ci auto-depotenziamo.

Questo non deve accadere. E qui c’è il conforto della storia dell’umanità, perché il religioso è il conforto della provvidenza. I piani deterministici, dittatoriali e autoritari nel corso della storia falliscono sempre, e falliscono perché c’è sempre qualcosa di imprevisto che genera un movimento che nessuno potrebbe anche immaginare e che fa sì che quei piani…

Il nostro scopo di intellettuali qual è? Io ho capelli grigio-biondi, mi porta anche poi di avere un po’ di più di saggezza rispetto magari quando ero più più giovane. Il nostro scopo di intellettuale è quello di mantenere aperta la finestra, la speranza, la comprensione, di mantenere viva quella fiammella.

Tu dici il 15% solo di persone, può darsi, se fosse 20-25, ma sono essenziali, perché non sono 100%, quei 15% possono diventare 80-90% e comunque sono persone che non sono manipolabili. E questa è la nostra missione. E questo è un compito che noi tutti crediamo”.

Fonte

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