La disputa gudiziaria è iniziata a causa dei fatti avvenuti nell’ottobre e nel novembre 2021. Lo stato del Baden-Württemberg tedesco ha negato il risarcimento a due persone non vaccinate per la perdita di guadagno a seguito di una quarantena ordinata per il coronavirus. La giustificazione era che le persone colpite avrebbero potuto evitare l’infezione da COVID-19 che era stata loro diagnosticata vaccinandosi. Ora due tribunali hanno ribaltato tutto.
Lo Stato ha giustificato il suo rifiuto di pagare un risarcimento in base alle disposizioni dell’articolo 56 paragrafo 1 periodo 4 della legge sulla protezione dalle infezioni (IfSG). Ciò lo esclude se qualcuno avrebbe potuto evitare l’interdizione nell’esercizio della precedente attività lavorativa o l’isolamento “approfittando di una vaccinazione […] che […] è stata pubblicamente raccomandata nella zona del luogo di residenza abituale dell’interessato” .
l Tribunale amministrativo non ha ritenuto sussistente tale requisito. Il provvedimento proposto dallo Stato presuppone un nesso causale diretto tra la mancata vaccinazione e il contrarre l’infezione. Il criterio da applicare è “l’alta probabilità” di una situazione del genere.
Ciò dovrebbe essere affermato, ad esempio, nel caso di un’infezione da morbillo, dove la probabilità di evitare l’infezione attraverso una vaccinazione è del 98-99%. Se il grado di efficacia è almeno del 90%, in generale si può parlare di questo, ha affermato la Corte nella sua motivazione.
Nel compensare la perdita di guadagno dovuta a una quarantena ordinata, altri fattori come evitare un decorso grave o l’obiettivo socialmente desiderabile di un alto tasso di vaccinazione non hanno avuto alcun ruolo.
I tribunali amministrativi di Stoccarda (rif. 16 K 2471/22 del 19 dicembre 2022) e Karlsruhe (rif. 4 K 4354/21 del 9 marzo 2023) hanno affermato in prima istanza che ciò era sbagliato. Il Tribunale amministrativo dello Stato (VGH) ha ora confermato queste sentenze nelle sue decisioni sui riferimenti 1 S 484/23 e 1 S 678/23 del 27 febbraio 2024.
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