Belgio: gli aeroportuali si rifiutano di spedire armi ad Israele e scendono in sciopero

Dall’aeroporto di Liegi sono partiti nelle ultime settimane voli cargo verso Israele. Secondo i sindacati, alcuni aerei trasporterebbero armi “provenienti soprattutto dagli Stati Uniti”. In un comunicato stampa pubblicato il 31 ottobre, diversi sindacati belgi del settore della movimentazione – CNE, UBT, Setca e Transcom – hanno espresso il loro “rifiuto di trattare attrezzature militari destinate alla guerra in Palestina”.

A parte le compagnie israeliane, la stragrande maggioranza dei vettori aerei passeggeri non collega più Israele. Ma i voli cargo continuano a funzionare. Il trasporto aereo è quindi vitale per la regione. Il colosso DHL ha mantenuto i voli verso lo Stato ebraico, anche se i piloti vi si recano solo su base volontaria.

Ecco cosa hanno scritto nel comunicato stampa:

“Mentre in Palestina è in corso un genocidio, i lavoratori di vari aeroporti del Belgio assistono all’invio di armi nelle zone di guerra.

Il carico e lo scarico di queste armi aiuta a fornire organizzazioni per uccidere persone innocenti.

Noi, i vari sindacati attivi nel settore dell’assistenza a terra, chiediamo ai nostri iscritti di non sostenere più i voli che trasportano attrezzature militari in Palestina/Israele, come è avvenuto all’inizio del conflitto con Russia e Ucraina, con accordi e regole chiare.

Chiediamo quindi un cessate il fuoco immediato e chiediamo ai governi belgi di essere coerenti e di non tollerare spedizioni di armi che transitano attraverso gli aeroporti belgi. Come sindacati, dichiariamo la nostra solidarietà a coloro che lottano per la pace.

Il fronte comune sindacale

CNE, UBT, Setca e Transcom”

Lo sciopero è stato sostenuto in particolare dal deputato Peter Mertens del Partito laburista belga di estrema sinistra. Richiede inoltre un “cessate il fuoco immediato” e risponde all’appello lanciato dai sindacati palestinesi ai lavoratori di tutto il mondo affinché “si oppongano alla produzione e alla consegna di armi a Israele”.

“Dal 2017 la Francia ha venduto armi a Israele per un valore di 111 milioni di euro, di cui 15,3 milioni nel 2022, secondo i dati dell’ultimo rapporto del Ministero delle Forze Armate sulle esportazioni di armi francesi, pubblicato nel settembre 2023”, scrive The Times of Israel.

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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Per non dimenticare – Febbraio 2023: “Basta armi nei nostri porti”: da Genova parte la protesta contro la guerra e la Nato

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