“Ogni cittadino ha diritto di avere le evidenze sulla sicurezza dei nuovi vaccini”, parte così l’appello ai cittadini del Sindacato d’Azione per la sicurezza delle persone, anche e soprattutto con i vaccini.
“Come risaputo, il 14 agosto scorso, il Ministro della Salute Schillaci, ha varato una nuova circolare, la n. 25782, certamente in un momento di massima attenzione da parte dei cittadini, avente ad oggetto i nuovi vaccini anti covid 19, tarati sulle ultime pericolosissime varianti del virus, con particolare riferimento alla variante XBB1.5.
è previsto l’avvio di una campagna nazionale di vaccinazione anti Covid 19, con l’utilizzo di una nuova formulazione di vaccini mRNA e proteici
Il Ministero, ci fa sapere anche:
- che i nuovi vaccini sono in attesa di approvazione AIFA ed EMA
- che l’avvio della campagna è previsto per inizio ottobre
- che la finalità è quella di prevenire la morte, le forme gravi e le ospedalizzazioni
- che i soggetti destinatari sono:
- gli anziani
- i soggetti fragli
- le donne sia in gravidanza che nel post partum e nel periodo di allattamento
- i sanitari e studenti in medicina
Principio di precauzione ed insufficienza della autorizzazioni
Visto il notevole incremento di reazioni avverse e morti improvvise, soprattutto nei soggetti giovani, tenuto conto anche dell’incremento aborti e morti perinatali, è doveroso, da parte del Minstero, l’adozione del principio di precauzione.
Stante la recente esperienza dei primi vaccini anti Covid 19, di certo la popolazione non potrà considerarsi tranquilla solamente con l’autorizzazione AIFA ed EMA (quest’ultima, come risaputo, controllata per l’84% da Big Pharma).
Non va dimenticato che per buona parte dei vaccini della prima campagna, le autorizzazioni sono ancora provvisorie e, di fatto, la sperimentazione si sta conducendo con le vaccinazioni effettuate, con un sistema di farmacosorveglianza passiva e comunque del tutto inadeguata nei criteri di attuazione.
La recente esperienza ha dimostrato, quindi, l’insufficienza del regime autorizzatorio e la debolezza dei test condotti dalle case farmaceutiche.
Accesso agli atti
E’ certo che prima della loro messa in commercio, i nuovi vaccini saranno dotati di autorizzazione, ed a tal fine ciascun cittadino, può chiedere la produzione completa degli atti e documenti, posti alla loro base, aventi ad oggetto la dimostrazione del loro elevato grado di sicurezza, (prove ed evidenze, ad esempio, dei trial effettuati).
A tal fine soccorre la procedura di accesso agli atti di cui al D.lgs 33/2013, art. 5, comma 2, a fronte della cui attivazione, l’amministrazione deve rispondere nei successivi 30 giorni, nei cui confronti, in caso di diniego è ammesso ricorso al TAR Lazio.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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