“Il Ministero della Salute perviene al limite di violare dolosamente le linee guida dell’OMS. Pone a fondamento della ordinanza che obbliga ad indossare mascherine e lascia libere le strutture sanitarie di utilizzare i tamponi la dichiarazione di pandemia che è stata revocata il 5 maggio 2023! Non si tratta di una mera deriva di ignoranza scientifica abnorme : il Ministero viola norme penali. Allego l’istanza inviata di revoca in autotutela dell’Ordinanza che ha in calce 433 pagine di firme di circa 8.000 persone”, scrive l’avv. Mauro Sandri, che ha mandato con la collega Olav Gianmaria Taraldsen una richiesta di annullamento della norma.
Eccola:
Ministro della Salute
spm@postacert.sanita.it
leg@postacert.sanita.it
dgvesc@postacert.sanita.it
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Ministro di Grazia e Giustizia
capo.gabinetto@giustiziacert.it
presidente@pec.governo.it
Oggetto: richiesta di annullamento in autotutela dell’ Ordinanza in autotutela. Consumazione dei reati di altri 331 c.p. e l’art. 656 c.p.
I sottoscritti avv. Mauro Sandri ed avv. Olav Gianmaria Taraldsen
PREMESSO CHE
che nell’Ordinanza n. 302 in data 29 Dicembre 2023, richiamando l’Ordinanza 28 aprile 2023 n. 100 il Ministero della Salute afferma:
- Vista la dichiarazione dell’Organizzazione mondiale della sanità dell’11 marzo 2020, con la quale l’epidemia da COVID-19 è stata valutata come «pandemia» in considerazione dei livelli di diffusività e gravità raggiunti a livello globale;
che l’OMS ha dichiarato ufficialmente la cessazione della c.d. pandemia in data 5 maggio 2023, come da documento allegato, e, quindi, il presupposto di fatto motivazionale dell’ Ordinanza è ictu oculi un falso conclamato che un qualsivoglia funzionario avrebbe potuto accertare immediatamente dispiegando una mera ordinaria diligenza;
afferma ulteriormente:
- Tenuto conto della maggiore pericolosità del contagio connessa alle situazioni di fragilità nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali in relazione all’attuale scenario della pandemia da COVID-19;
che con precedente PEC che si allega, è stato documentato e provato che i casi di asseriti positivi al virus sars cov2 sono tutti casi di falsi positivi, e che, pertanto, l’eventuale riempimento delle corsie ordinarie e delle terapie intensivedegli ospedali non è, certamente, determinato dall’ inesistente diffusione del virus sars cov 2 e/o della malattia covid 19;
TUTTO CIO’ PREMESSO
I sottoscritti avanzano formale istanza affinchè
Si producono i seguenti allegati:
- PEC a Ministero della Salute in data 23/12/2023;
- WHO – Statement on the fifteenth meeting of the IHR (2005) Emergency Committee on the COVID-19 pandemic
Distinti saluti
Milano, 3 gennaio 2024
Avv. Mauro Sandri
Avv. Olav Gianmaria Taraldsen
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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